È scontro aperto tra l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e la società Giochi preziosi sugli zainetti scolastici della Folgore e degli Alpini prodotti dal marchio Esercito e distribuiti dalla storica azienda milanese. Nel pomeriggio del 13 settembre una serie di sigle di area vicina alla Sinistra e al mondo pacifista scenderà in piazza a Verona facendo un sit-in di protesta davanti al punto vendita dell’azienda, che ad oggi non ha alcuna intenzione – così ha detto a ilfattoquotidiano.it Dino Canuti, Chief Commercial Officer – di ritirare dal mercato gli zainetti, certi che la loro campagna di vendita serva solo a ricordare quanto l’esercito sia a servizio della popolazione quando c’è bisogno nel nostro Paese e non solo.

L’Osservatorio canta vittoria perché alcuni punti vendita online hanno tolto le cartelle dell’Esercito e il sito ufficiale di Giochi preziosi continua a non “esporle”. Un successo che Michele Lucivero e gli altri dell’Osservatorio vantano: “La campagna di boicottaggio continua perché la società non ha ancora deciso di togliere dal commercio al dettaglio questi prodotti ma sappiamo che alcuni distributori online li hanno eliminati dal loro listino. Ci sembra un buon punto di partenza per avviare una sensibilizzazione più incisiva nella società civile sul fenomeno della militarizzazione delle scuole. Restiamo in attesa di un riscontro da parte dell’azienda per comprendere i motivi per cui gli zaini militareschi contro i quali è partita la campagna sostenuta da varie associazioni e movimenti siano scomparsi dal loro sito, sperando che la stessa cosa possa succedere nei negozi”.

Un interrogativo al quale Canuti risponde a ilfattoquotidiano.it con un certo imbarazzo: “Preferisco non commentare, non vorrei dirle una cosa inesatta”. Lo Chief Commercial Officer non entra nel merito nemmeno della protesta che sarà messa in atto oggi: “C’è la libertà d’impresa e di parola. È nella loro libertà farlo, non so dirle se queste proteste avranno effetto; ne dovremo discutere con la proprietà. Speriamo solo che non vengano danneggiati i nostri negozi e non solo”.

Canuti, ammettendo che vi possa essere qualche rivenditore che ha preso la scelta in autonomia di non commercializzare gli zainetti militari, ribadisce il concetto già spiegato: “L’esercito è una grande risorsa. Stiamo stringendo accordi anche con altre Forze dell’Ordine per produrre materiale che va a sensibilizzare l’importanza del loro ruolo nella società odierna, penso ad esempio ai Vigili del Fuoco”.

Intanto il fronte dei boicottatori degli zaini militareschi si allarga. L’Arci nazionale con un comunicato stampa ha fatto sapere che “guarda con sospetto e preoccupazione la commercializzazione – da parte della Giochi Preziosi – di una linea di zaini per la scuola a marchio Esercito Italiano. Si tratta a tutti gli effetti di un tentativo, neppure tanto velato, di fare entrare una logica militarista nella scuola e nella quotidianità dei più piccoli: i brand collegati alla Folgore e agli Alpini rimandano ad un nazionalismo interventista e armato che non ci piace, non ci è mai piaciuto, e che si colloca ad anni luce di distanza dai punti di riferimento necessari ai bambini per crescere sentendosi parte di una comunità collaborativa, aperta e pacifica”.

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