Cultura

A Capri torna il festival “Il Canto delle Sirene”, dal concerto nella Grotta Azzurra agli spettacoli nel Chiostro della Certosa: ecco gli ospiti e il programma

“Il canto delle Sirene” Festival internazionale di Capri (e Anacapri) dal 13 al 24 settembre anima le terrazze delle sue ville antiche, le piazze, il lido e persino, appunto, la celebre Grotta azzurra. Un viaggio negli incanti dell’isola fra musica e teatro

di Simona Griggio

Divi e dive del cinema, della lirica e della danza si sono fermati a guardare quel cielo e quel mare con lo stupore che si prova di fronte a un’opera d’arte. Difficile dimenticare Capri quando ci hai soggiornato anche solo per una notte. Anche se sei una star di Hollywood, del teatro alla Scala, del Metropolitan di New York: la seduzione dell’isola più famosa al mondo ti rimane dentro come un canto. Ad aprire il Festival internazionale di Capri “Il canto delle sirene” il 13 settembre (fino al 24) agli Archi del Chiostro Piccolo della Certosa di San Giacomo è la mostra fotografica “I divi e le dive di Zeffirelli”, realizzata in collaborazione con la Fondazione Franco Zeffirelli diretta dal figlio del grande regista, Pippo.

Nel flusso della memoria, a cento anni dalla nascita dell’artista, una selezione di fotografie iconiche restituisce al pubblico l’unicità di alcune fra le più famose star italiane e internazionali con cui l’artista ha lavorato nel corso della carriera. Da Carla Fracci a Claudia Cardinale, da Fanny Ardant a Valentina Cortese, da Laurence Olivier ad Antony Queen. Ma ci sono anche Brooke Shields, Cher, Monica Bellucci. E la coppia assoluta, Liz Taylor e Richard Burton, colta durante le riprese de “La bisbetica domata” nel 1967. “Liz per mio padre era una donna straordinaria non solo sulla scena – racconta il figlio del regista – aveva le mani bucate ed era la primadonna per eccellenza. Ma quando arrivava sul set chiedeva a tutti umilmente, dal macchinista all’ultimo dei tecnici, il nome di battesimo per chiamare ciascuno con il suo nome”.

E’ però l’immagine che ritrae Anna Magnani ne “La lupa” del 1965 a far riemergere i ricordi personali più intensi. Quegli aneddoti che raccontano la vita reale delle star. “Mio padre considerava Anna l’attrice forse più vera ma ne stimava anche il coraggio e l’umanità di donna con un destino difficile. Erano molto amici”. Lei andava tutti i sabati a cena da lui a Roma. “Aveva messo però una condizione – rivela Pippo – voleva essere l’unica invitata. Un giorno però chiamò a sorpresa Maria Callas e il maestro invitò pure lei. La Magnani era infuriata. Quando arrivò la divina la situazione prese una piega inaspettata. Callas si inginocchiò davanti ad Anna e le baciò le mani in segno di adorazione. La tensione si sciolse in un attimo. Alla fine cenarono in tre ma mio padre dovette stare zitto perché parlavano solo loro”.

Il percorso espositivo dedica un particolare tributo proprio a Maria Callas, una delle più famose muse di Zeffirelli alla quale ha dedicato il suo ultimo lungometraggio “Callas Forever”, con una fotografia insieme al regista e due sul set de “La Traviata” (1958) e della “Tosca” (1964). La personalità di Zeffirelli viene fuori anche grazie alla proiezione del film “Franco Zeffirelli, conformista ribelle” per la regia di Anselma Dell’Olio, che racconta i momenti decisivi, i punti di svolta e le montagne russe della sua brillante e movimentata carriera internazionale. Ospite d’onore della serata Robert Powell, il celebre “Gesù di Nazareth”, il film per la tv del 1977.

Dopo questa apertura sul passato e sulla memoria il Festival cede il passo all’oggi nel segno del teatro, della musica, della poesia. E sono altre star a prendere il testimone. Il 15 settembre la prima assoluta di “Jean-Baptiste Poquelin detto Molière”, al Chiostro Grande della Certosa di Capri, vede in scena Alessio Boni e Alessandro Quarta. La loro è una appassionata dichiarazione d’amore per il teatro e per la sua libertà di espressione. Invisa al potere sin dall’antichità. Non c’è esempio più potente, comico e tragico, della storia del più grande attore e autore del Seicento francese: il figlio di un tappezziere parigino, in arte, Molière. Fra fiaschi clamorosi e ancora più clamorosi successi, grandi amori, gelosie, atroci sospetti di incesti, spettacoli sublimi dalla risata amara, affreschi della società parigina e di corte, infarciti da critiche feroci, il racconto teatrale è doppio, per voce e musica.

Il 16 settembre si passa alla danza con il debutto nazionale del Barcelona Flamenco Ballet in “Flamenco Reborn” al il Chiostro Grande Certosa di San Giacomo di Capri. Diretta da David Gutiérrez e Paula Reyes la compagnia fonde tre stili di danza: il jazz, il contemporaneo e il flamenco. La serata successiva è invece dedicata alla poesia. Marilù Prati in “Rainer Maria Rilke” prende le mosse dal soggiorno del poeta a Capri e dalle sue liriche più belle, tra cui “Canto del mare”, “Un vento di primavera”, “Tramonto del sole”, “La Coppa delle rose”, un ciclo di sonetti dedicati alle rose, quasi una memoria del suo passaggio sull’isola.

Il 20 settembre la seconda parte del Festival, con “La grande storia della sceneggiata” vede protagonisti Ciro Capano e Lalla Esposito accompagnati dall’orchestra nella Piazza San Nicola di Anacapri, per proseguire il 21 con Isa Danieli e Patrizio Trampetti nella prima nazionale di “Un falso incidente” (inciso della canzone di Edoardo Bennato scritta da Trampetti). Attraverso una lettera a quell’amico ritrovato, l’attrice inizia a rileggere in soggettiva una fitta serie di vicende umane e artistiche, cercando e magari trovando una ragione nelle scelte compiute. Le aspirazioni del protagonista, i suoi successi e gli insuccessi riprendono forma, dunque, attraverso le riflessioni dell’attrice.

Il 22 settembre al teatro del Quisisana di Capri la star è Marisa Laurito in “Donna Lucia Morgano e Zum Kater Hiddigeigei”, con la partecipazione di Geppy Gleijeses, artista direttore del Festival. Il Caffè di Giuseppe e Lucia Morgano ha ospitato il mondo che contava all’inizio del secolo scorso, contribuendo a creare il mito di Capri. Nella giornata successiva, il 23 settembre, il concerto di melodie napoletane nella Grotta Azzurra con il pubblico in barca è uno degli eventi clou della manifestazione. A impatto ambientale zero, senza nessun supporto acustico e illuminati a pila, Fiorenza Calogero e Mario Maglione eseguono tre concerti nell’antro naturale della Grotta.

Alla sera ci si sposta sulla Terrazza della Canzone del Mare (Marina Piccola) di Capri, con Ramin Bahrami e Danilo Rea, due grandi pianisti internazionali, che si esibiscono nel concerto “Bach in the moonlight”, una rivisitazione in chiave jazz dei brani del compositore. A seguire, la grande Festa popolare nel lido caprese di Marina Grande: Le Ondine. Non solo per i capresi ma per tutti i turisti e gli amanti dell’isola.

La chiusura del Festival il 24 settembre è in piazza San Nicola di Anacapri. Iaia Forte e Tommaso Ragno recitano “Arbasino show” di Michele Masneri. Uno spettacolo che integra tutti i generi che Alberto Arbasino, scrittore e saggista tra i più importanti del Novecento, ha attraversato con ironia. Dal “rap” al musical, dalla poesia alla canzone, dal romanzo fino al saggio civile.

La musica, la poesia, il teatro sotto le stelle di Capri hanno qualcosa di speciale: “Fare teatro nei luoghi più teatrali del mondo è un privilegio”, spiegava il direttore artistico Geppy Gleijeses tre anni fa quando ha creato la kermesse. “E’ un atto d’amore nei confronti dell’isola, desideriamo che in questo luogo dove si svolgono eventi esclusivi di brand internazionali e si viaggia a Rolex e resort, ci sia un ritorno alla Capri luogo mentale, sogno collettivo, cultura a disposizione”.

A Capri torna il festival “Il Canto delle Sirene”,  dal concerto nella Grotta Azzurra agli spettacoli nel Chiostro della Certosa: ecco gli ospiti e il programma
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