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Roma, serpente entra in villa e si nasconde tra i vestiti. L’esperto che lo ha catturato: “Mi ha morso, ma ora l’incubo è finito. Ecco a cosa fare attenzione”

L'etologo Andrea Lunerti, sempre pronto ad intervenire con professionalità, ha raccontato al Messaggero e sui social com'è andata esattamente la vicenda: le sue parole

di Paolo Aruffo

Dopo le vespe orientalis, adesso a Roma si parla dei serpenti. O meglio, il serpente era uno (e anche innnocuo) ma pare che il fenomeno si stia diffondendo e a raccontarlo, ancora una volta, è Andrea Lunerti. Proprio lo stesso etologo di cui si era parlato solo qualche settimana fa per quanto riguardava le Orientalis. Ma torniamo ad ora. Come riportato dal Messaggero, lo scorso giovedì 31 agosto, una donna della zona di Fonte Nuova ha telefonato ai carabinieri di Monterotondo (città metropolitana di Roma) poiché ha trovato un serpente nella propria abitazione, la cui porta era stata lasciata aperta. Il rettile si era infilato nel sottoscala della villa, in particolar modo tra gli scatoloni contenenti vestiti e oggetti.

A quel punto è intervenuto Lunerti, riuscendo a trovarlo dopo un’ora di approfondita ricerca. “È stato un lavoro lungo e laborioso, abbiamo dovuto tirar fuori ogni indumento, ma sono riuscito a catturare il rettile. L’ho preso con le mani e mi ha morso – ha raccontato l’esperto al quotidiano romano -. Non potevamo perdere tempo: il serpente poteva nascondersi in altri posti e diventava difficile il recupero”. Per la signora, spaventata, lacrime di gioia: “È finito l’incubo, mi sono sentita male. Non potevo dormire“, si legge nel post Facebook di Lunerti. Il quale poi ha dato qualche consiglio per evitare di incorrere in situazioni simili: “Bisogna fare attenzione a non lasciare mai le porte di casa aperte e munirsi sempre di zanzariere. I rettili si avvicinano, in particolar modo in questo periodo, nei siti domestici alla ricerca di piccole prede”.

Proprio in questi mesi, infatti, pare siano state diverse le telefonate dei romani alle autorità competenti: “È il periodo della riproduzione – ha continuato Lunerti – le uova si schiudono e nascono i cuccioli che vanno ad infiltrarsi ovunque, in particolare modo vicino ai centri abitati ricchi di lucertole e gechi”. Infine ha concluso: “Spesso sono attratti dai luoghi umidi alla ricerca di risorse alimentari, ma non bisogna mai ‘improvvisarsi’ con metodi fai da te per catturarli o ucciderli. Il morso del biacco, seppur non velenoso, è comunque ricco di batteri con la conseguenza di infezioni importanti per il nostro organismo“. Il rettile in questione è stato catturato e poi liberato il giorno successivo nel territorio di Morlupo (Comune poco distante dalla Capitale). Si trattava di un esemplare di 50 centimetri, giovane e non velenoso. Come riportato dal sito della sezione romana WWF, il biacco è un serpente che ama sia i terreni rocciosi, secchi e soleggiati, sia i luoghi più umidi come le praterie e le rive dei fiumi. Si nutre di altri rettili di uova di uccelli e nidiacei (o adulti di specie piccole), ma anche di piccoli mammiferi, in particolare topi e ratti. Occasionalmente nuota agilmente in immersione, alla ricerca di piccoli pesci. La sua particolarità? La velocità. Se preso, può mordere ripetutamente per difendersi. “Uccidere un serpente è un reato”, ci ha tenuto a sottolineare infine Lunerti.

Roma, serpente entra in villa e si nasconde tra i vestiti. L’esperto che lo ha catturato: “Mi ha morso, ma ora l’incubo è finito. Ecco a cosa fare attenzione”
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