Ha perso la battaglia contro l’autovelox, per il momento, la deputata Alessia Ambrosi di Fratelli d’Italia, che l’anno scorso è stata multata sette volte per eccesso di velocità. In quattro casi era stata sanzionata per aver superato i 90 chilometri orari e così si era anche vista detrarre 12 punti dalla patente. Nonostante le sue dichiarazioni (“Non arretrerò di un millimetro”) e addirittura un’interrogazione parlamentare perché gli apparecchi di rilevazione sarebbero stati irregolari e vessatori, ha perso il ricorso che aveva presentato al prefetto di Verona. Ambrosi durante l’estate è finita perfino in prima pagina sui rotocalchi austriaci per la storia d’amore con il vicegovernatore del Tirolo Georg Dornauer, che è un esponente del Spö, ovvero il partito socialdemocratico austriaco, quindi di centrosinistra.

Nel frattempo è giunto a conclusione l’iter riguardante le multe collezionate a Pai, una frazione del Comune veneto di Torri del Benaco, sul lago di Garda. Ambrosi è originaria di Negrar, ha lavorato nel comune di San Pietro in Cariano, ha dapprima militato nella Lega, ma ha poi abbracciato il partito di Giorgia Meloni, bruciando le tappe. È stata, infatti, eletta deputata un anno fa nel collegio Trentino Alto Adige. Il sindaco del paese gardesano ha fatto installare l’autovelox per limitare gli eccessi di velocità lungo la strada che corre lungo il lago. Quando hanno cominciato ad arrivarle i verbali di contestazione, la deputata si è giustificata: “Ero in campagna elettorale e dovevo correre”.

Poi ha aggiunto un’interrogazione diventata famosa perché riguardava lo stesso apparecchio che l’aveva inchiodata e che a suo dire era colpevole di 14 mila multe in due mesi e mezzo. “L’autovelox di Pai sta penalizzando fortemente i residenti, per la maggior parte lavoratori pendolari. Quella strada non possiede i requisiti previsti dalla normativa, considerato che l’installazione di autovelox fissi è consentita soltanto lungo le cosiddette ‘strade a scorrimento’, ovvero carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico. Gli autovelox fissi possono essere autorizzati dalla Prefettura esclusivamente a seguito di un sopralluogo e soltanto previa dimostrazione che la strada sia effettivamente considerata pericolosa per l’incolumità degli automobilisti”.

Le era arrivata prima la replica del sindaco: “Anch’io sono stato multato nove volte, ma mi sono solo dato del pirla”. Poi la risposta del prefetto: “La polizia stradale ha confermato in un rapporto che non esistono problematiche relative all’omologazione. I sindaci devono fare squadra a tutela della vita degli utenti della Gardesana, che è la strada con la più alta pericolosità e incidentalità, soprattutto per gli utenti fragili, quali ciclisti, motociclisti e pedoni”. Adesso la conferma scritta, che respinge i ricorsi: “L’indicazione della postazione fissa è assicurata dal cartello installato sulla banchina di sinistra rispetto alla direttrice Torri del Benaco-Brenzone sul Garda”. Tutto in regola, ma se la parlamentare di Fratelli d’Italia vuole continuare la battaglia, potrà presentare ricorso al giudice di pace.

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