Un bambino di 10 anni è morto a causa dell’esplosione del camper in cui stava trascorrendo le vacanze assieme alla famiglia. È accaduto fra Olbia e Golfo Aranci, sulla spiaggia di Bados. Secondo le prime informazioni, lo scoppio sarebbe stato indotto da una fuga di gas proveniente dalla bombola usata per cucinare. Il corpo del piccolo è stato ritrovato carbonizzato. Nell’incidente sono rimasti feriti anche i genitori del bambino e in particolare il padre che, avendo riportato ustioni sul 40% del corpo, è stato trasferito al SS Annunziata di Sassari al Centro Ustioni. A seguito dell’esplosione è scoppiato anche un incendio che si è propagato in tutta la vegetazione circostante all’area dell’esplosione e ha coinvolto anche alcuni bungalow vicini, impegnando diversi mezzi aerei e squadre di terra del corpo forestale. Sul posto, oltre ai sanitari del 118 anche carabinieri e vigili del fuoco.

Il camper era parcheggiato in via del Mulinello, a ridosso del litorale. Alcuni bagnanti in spiaggia hanno raccontato di aver sentito distintamente due forti boati in rapida successione: da qui l’ipotesi dell’esplosione di una o più bombole di gas. All’arrivo dei soccorritori, è stata trovata una donna in stato di choc, forse la mamma del bambino morto. Samuel Imbhuzan stava dormendo quando è avvenuto lo scoppio che lo ha investito in pieno. Il suo corpo carbonizzato è stato trovato dai soccorritori tra i rottami del camper completamente distrutto dal fuoco. Il papà, Daniel Romulus Imbhuzan, 52 anni, ha tentato invaso di strappare il piccolo dalle fiamme: quando si è arreso, aveva bruciature sul 40% del corpo. Dopo il trasferimento con l’elisoccorso del 118, l’uomo si trova ora ricoverato nel centro ustioni dell’ospedale di Sassari, dove è stata portata anche la moglie, illesa ma sotto choc.

Tutto è successo intorno alle 14.15 come riporta l’Ansa. “Io e la mia ragazza eravamo in spiaggia e abbiamo sentito un boato e poi subito un altro, seguito dopo pochi minuti da altre piccole esplosioni e dalle fiamme che erano vicinissime a noi e alla nostra auto – racconta un turista con la voce che trema e lo sguardo dritto verso la vegetazione ridotta in cenere – Ho subito pensato di correre a spostare la macchina. Non credevo ci fosse qualcuno dentro ai camper, solo dopo ho sentito le urla di una donna”. A prendere fuoco è stato un primo camper e solo pochi minuti dopo le fiamme si sono propagate anche al secondo parcheggiato a fianco. La comitiva aveva scelto la spiaggia di Bados per una sosta di qualche giorno, decidendo di lasciare i loro mezzi sullo sterrato che porta al litorale, circondato dalla macchia mediterranea: mezzo ettaro è stato divorato dall’incendio. Il rogo ha impegnato per oltre due ore diverse squadre dei vigili del fuoco di Olbia, volontari della protezione civile di Golfo Aranci e un elicottero della flotta regionale. Sulla tragedia indagano i carabinieri della stazione di Olbia e gli uomini della Capitaneria di porto.

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