“Davvero soddisfatto” perché “quasi 1,1 milioni di carte sono state consegnate ad altrettante famiglie colpite dal caro carrello”. E con l’operazione Dedicata a te, “di vera politica industriale“, il governo Meloni “sta dimostrando la sua capacità di ascolto nei confronti dei problemi reali del Paese”. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida non demorde. Dopo l’uscita sui poveri che “mangiano meglio dei ricchi, intervistato dal Sole 24 Ore rivendica quello che ritiene un grande successo: la consegna delle card da 382 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità ai nuclei presenti nelle liste preparate dall‘Inps. “Ipotizzando “un rincaro dei prezzi del carrello della spesa dell’8%, con il nostro intervento lo abbiamo azzerato”, festeggia poi l’esponente di FdI, evidentemente ignaro del fatto che il carrello è rincarato di oltre il 10% anno su anno. Nelle quattro domande e risposte non si fa però mai cenno a una questione non secondaria: i tantissimi esclusi.

Come raccontato in queste settimane dal fattoquotidiano.it, avere tutti i requisiti previsti dal decreto ministeriale del 12 maggio non basta infatti per avere la certezza di ottenere l’aiuto. Famiglie con Isee sotto i 6mila euro e quattro figli sono rimaste fuori, nonostante in teoria la carta spettasse a tutti i nuclei composti da almeno tre persone con indicatore Isee non superiore ai 15mila euro e non percettori di reddito di cittadinanza, cig o Naspi, con priorità a quelli con componenti più piccoli e in seconda battuta alle famiglie più numerose. Cosa è andato storto? I fondi stanziati, 500 milioni, erano insufficienti per coprire tutte le famiglie che in base al proprio Isee erano convinte di aver diritto al beneficio. I Comuni hanno ricevuto un numero di card molto ridotto e solo i più alti in graduatoria sono stati accontentati.

I conti sono presto fatti. Il Rapporto Isee 2020 del ministero del Lavoro, presentato a febbraio 2022 e ultimo aggiornamento disponibile, mostra che la Dichiarazione Sostitutiva Unica per la richiesta dell’Isee è stata presentata da quasi 7,6 milioni di famiglie di cui 3,3 con almeno un minore. Il 70% del totale è risultato avere un indicatore della situazione economica equivalente inferiore ai 15mila euro. A spanne, dunque, la platea potenziale degli aventi diritto alla card sarebbe stata di 2,3 milioni di nuclei con bambini. Posto che circa 500mila con minori ricevono ancora il reddito di cittadinanza e sommando quelli in cui uno dei genitori è in cassa, prende la Naspi o altre indennità di disoccupazione, restano fuori centinaia di migliaia di famiglie che si sentono beffate dagli annunci del governo.

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