Per il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida è “un aiuto a un milione e trecentomila famiglie che si sta dimostrando efficacissimo“. Evidentemente il cognato di Giorgia Meloni non sa che migliaia di famiglie che in teoria avrebbero diritto alla card Dedicata a te da 382 euro una tantum varata dal governo Meloni hanno scoperto di non poterla ottenere. Parliamo di famiglie con quattro figli e Isee sotto i 6mila euro. E di nuclei esclusi, per esempio, solo perché mesi prima godevano di un’altra carta acquisti. Mentre Inps e Comuni che si rimpallano le responsabilità e non danno spiegazioni. Alla nostra mail redazioneweb@ilfattoquotidiano.it continuano ad arrivare storie di lettori che, come avevamo chiesto il 16 agosto, raccontano la loro delusione.

A parte l’esiguità della cifra, la tessera elettronica che era stata presentata come un importante contributo per la spesa alimentare destinato alle famiglie con Isee sotto i 15mila euro (con priorità a quelle con bambini piccoli) è andata in realtà a una platea assai più ristretta perché i 500 milioni stanziati non bastano per tutti. Inevitabile, visto che il 70% dei nuclei che chiedono la certificazione ricade sotto quella soglia, stando a dati del ministero del Lavoro. Così la speranza in una boccata di ossigeno quanto mai necessaria in questi mesi di altissima inflazione si è spesso infranta, magari dopo una lunga coda davanti alla sede del Comune come quelle registrate a Napoli. Chi ha ricevuto la card riferisce poi di non riuscire sempre a godere dello sconto del 15% previsto dall’accordo tra il ministero dell’Agricoltura e la grande distribuzione. Francesco P. spiega per esempio di aver ricevuto un buono equivalente allo sconto, ma da spendere “solo nei reparti edicola e elettricità“. E si chiede: “Mi compro le lampadine o gli alimenti senza glutine?”. Segnalateci altri problemi di questo tipo a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it.

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Anche la mia famiglia, come tantissime altre, non può usufruire della card “dedicata a te”, pur essendo idonea. Abbiamo un Isee di 6.803 euro, siamo in quattro e mio figlio più piccolo è disabile. Lavoro soltanto io e ho un reddito annuo di circa 19.000 euro. Risultiamo nella lista del Comune di Roma come idonei ma non selezionati per il ricevimento della card. Perché presentare questa iniziativa con parole altisonanti?
Cinzia L.

Siamo una famiglia di Rocca di Neto (Kr), sei componenti di cui 4 figli minori, uno di tre anni. Lavora solo mio marito, abbiamo un Isee inferiore a 6mila euro e non abbiamo percepito la carta. Parlare con l’Inps telefonicamente è impossibile. Personalmente le guardie giurate non mi hanno fatto entrare perché non c’è uno sportello dedicato a questa esigenza. Il Comune mi hanno detto che loro non possono fare nulla perché è l’Inps a comunicare i dati.
Angela P.

Scrivo per segnalare che anche la mia famiglia è stata esclusa dalla social card. Il nostro reddito Isee è circa 10.000 euro, un componente ha una disabilità superiore ai due terzi, siamo in quattro. Ho chiesto al Comune di residenza come mai ci è stata negata e mi hanno risposto che non siamo negli elenchi. Perché? Non lo sanno. Mi hanno suggerito di scrivere all’Inps, cosa che ho fatto ben tre volte senza ottenere alcuna risposta esaustiva. Allora ho provato a telefonare: l’impiegato mi ha detto che devo sentire il comune di residenza. Divertente…se non fosse che con quei soldi, forse, saremmo riusciti a pagare delle visite mediche urgenti.
L.

Sono una madre sola che lavora e ho due figli, uno maggiorenne che deve iniziare l’università e una minorenne che fa il liceo ed è orfana di padre. Ho un Isee di 10.000. Capisco che ci siano famiglie che si trovano peggio di me ma io i requisiti li ho e non mi è stata data la carta. Il mio Comune ha detto che le liste le ha fatte l’Inps e che sono state scelte le famiglie con reddito molto più basso del mio e con più figli. Nessuna informazione, circolare, graduatoria, lista pubblicata sul sito del comune di Castel Gandolfo: sono dovuta andare personalmente a chiedere.
Simo

Sono un pensionato con Isee di 10.593.84 euro e due figli a carico nati rispettivamente 22.12.2005 e 3.11.2008. Soddisfo pienamente i requisiti ma stranamente non sono incluso tra i beneficiari. Sembra che siano stati agevolati quelli con i redditi più bassi. Ma il beneficio è stato attribuito a un conoscente con Isee intorno a 14mila e un solo figlio a carico. C’è qualcosa che non torna. Almeno la pillola sarebbe stata digerita meglio stabilendo solo il limite dell’Isee più basso con più figli minori a carico. Le cose vengono fatte sempre con i piedi.
Paolo M.

Siamo una famiglia di cinque persone con 3 minori. A noi la carta Dedicata a te non è arrivata perché, hanno detto quelli dell’Inps, prendevamo la carta acquisti con ultimo pagamento a maggio. È un’ingiustizia perché siamo disoccupati e quei soldi facevano comodo. E a luglio già non avevamo più diritto alla carta acquisti.
Antonino L.

Io, residente a Busto Arsizio, non ho ricevuto la carta da 380 euro. Mi avrebbero fatto comodo con un Isee da 7.500 euro, moglie a carico e due figli piccoli. Ho pensato di essermeli giocati per aver usufruito ad aprile di 15 giorni di Naspi per 123 euro in tutto. Ma all’Inps mi hanno assicurato che non è per questo: hanno dato la lista ai Comuni, 4000 nuclei o giù di lì. Lì mi hanno escluso, accettando tuttavia altri nuclei con Isee fino a 9500 euro e scaricando la colpa all’Inps che ha fatto le liste.
Matteo D.

Concordo con il cittadino obbligato a recarsi presso supermercati a marchio dove i prezzi di partenza sono nettamente più cari. Ma la fregatura è dietro l’angolo. Ti rilasciano infatti uno scontrino che varia a seconda della spesa effettuata. La settimana scorsa ho speso 36,50 euro di prodotti privi di glutine lievito latte ecc per delle allergie cui soffro e ho ricevuto un buono di un paio di euro che posso spendere solo nello stesso supermercato, ma solo nei reparti edicola e elettricità. Ma mi compro le lampadine o gli alimenti senza glutine? Mi domando come fanno i conti, con quella cifra non compri manco le cose per la colazione fino a dicembre.
Francesco P.

Vivo in Sardegna in un comune della provincia di Oristano. Il Comune si è ricordato di noi inviandoci la carta. I soldi sono spendibili ovunque ma viene applicato lo sconto immediato solo alla Lidl mentre gli altri supermercati compresa l’Eurospin viene dato lo sconto da usare nella spesa successiva. Questa sembra una colossale presa per il c… perché se lo Stato ha previsto che vi fosse uno sconto immediato sulla spesa perché ognuno applica lo sconto a modo proprio?
Raffaela C.

Sono andato più volte negli uffici postali della mia città (Torre Annunziata) per cercare di prendere questa carta tanto “decantata”, ma ogni volta mi dicevano che mancavano i pin per poterla rilasciare. Fin quando un dipendente mi ha consigliato di girare vari uffici postali anche di altre città. E’ iniziata cosi una caccia al tesoro verso i comuni limitrofi ma con gli stessi disagi che ho riscontrato nella mia città e cioè che i pin erano finiti. Per fortuna dopo giorni di ansia in un comune limitrofo l’ho trovata e conquistata. Ho perso giorni di permesso o ferie oltre allo stress dei disagi che questa situazione ha portato. Come si fa a far partire un’ iniziativa senza avere gli strumenti necessari?
Gianluca R.
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