Lo aveva già annunciato nella pagina ufficiale Facebook dei suoi Gilet Arancioni: l’ex generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo lancia una nuova iniziativa, al solito molto ambiziosa, al fine di difendere “a oltranza” il generale Roberto Vannacci. Si tratta della “costituzione di un comitato nazionale di sostegno e di solidarietà” all’alto militare con una raccolta firme fino a 5 milioni di sottoscrizioni.
Nella sua diretta Facebook, il leader del movimento politico si presenta con un dashiki africano e, a dispetto del pacato saluto iniziale in francese, in un farneticante crescendo rossiniano si scatena contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, Meloni, Salvini, Di Maio, i 5 Stelle, Elly Schlein. Le parole usate dall’ex militare sono, come sempre, non trascrivibili, ma la foga della sua solidarietà a Vannacci è ben dimostrata dal fatto che fa cascare due volte il suo smartphone.

“Il generale Vannacci – esordisce Pappalardo – ha passato gran parte della sua vita professionale in missioni internazionali sparse tra Africa, Balcani e Medio Oriente, mentre Di Maio, Salvini, Meloni e Crosetto si grattavano le palle. Questi politici che sono una massa di quaquaraquà si permettono di giudicare un uomo di tale spessore. Vergognatevi. E tutti gli italiani pecoroni tacciono, nonostante vengano presi in giro sulle accise della benzina che in campagna elettorale quelli del governo avevano promesso di togliere. Cialtroni! Difendete Vannacci”.

E aggiunge: “Dicono che quello di Vannacci sia un saggio omofobo e razzista. Domanda a Crosetto: hai letto il libro? Hai letto il regolamento militare? Noi Gilet Arancioni non abbiamo ancora letto il libro ma, cazzo, fate parlare Vannacci. Non è un generale ottuso come tutti gli altri. E intanto i sindacati dei militari e il Cocer dormono e si fanno i cazzi loro. Potremo anche non condividere le idee di Vannacci. Io, per esempio – continua – non sono d’accordo con alcune sue opinioni, ma fatelo parlare. In Italia i militari sono uno più ignoto dell’altro e non scrivono mai un cazzo. Questo ha scritto un libro e gli andate addosso perché volete i militari zitti e obbedienti. Ma Vannacci non abbia paura e resista perché ci sono i Gilet Arancioni e a ottobre questo regime crollerà. Caro Vannacci, gli facciamo un culo così. Non ti permettere di chinare il capo”.

Pappalardo, quindi, si sofferma sulla sua iniziativa: “Quei cialtroni della sinistra hanno raccolto 250mila firme per il salario minimo. Ma con quali soldi, non ci sono euro. Vi stanno prendendo per il culo. Figli di pu**ana, stampate la moneta e date i soldi alla gente. Noi invece vogliamo raccogliere 5 milioni di firme per sostenere questo generale. Scrivete solamente 4 parole: io sostengo il generale Vannacci. Anzi, no, sono 5 parole. Ditelo a tutti gli amici, noi non abbiamo giornali, tv e Byoblu, che si mette sempre in mezzo. Raccogliamo 3 o 4 milioni di firme, così il 23 settembre ci riuniamo tutti a Roma e le sbattiamo in faccia a Crosetto, a Meloni, alla Schlein, ai cialtroni pelandroni scansafatiche nullafacenti dei 5 Stelle”.

Poi via a una nuova raffica di insulti, stavolta ai militari e ai generali delle forze dell’ordine, rei di non aver difeso Vannacci.
Nel finale, un piccolo capolavoro: tra i tanti follower che acclamano Pappalardo, si distingue una donna che gli dà dello scemo e lo invita a espletare i suoi bisogni fisiologici. E la risposta dell’ex generale è surreale: “Loretta, noi non offendiamo nessuno”.

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