Ora Giorgia Meloni si smarca dall’annuncio del conto degli italiani pagato in Albania. Il caso è scoppiato dopo che il premier Edi Rama ha riferito a la Stampa la vicenda e in seguito al comunicato della stessa ambasciata italiana a Tirana ordinato” dalla presidente del Consiglio. Comunicato che è stato rivisto in corsa: se in un primo momento sembrava che ad aver pagato fosse stata l’ambasciata, dopo le polemiche sollevate dalle opposizioni sull’uso dei soldi pubblici, è arrivata la precisazione: a pagare è stata la presidente del Consiglio “con fondi personali”, ovvero Palazzo Chigi. Per le opposizioni una mossa che resta “inopportuna”.

Ecco che allora la presidente del Consiglio, quasi 24 ore dopo, è intervenuta con un post su Facebook giustificando la sua scelta e prendendo le distanze dalla scelta di comunicare il gesto: “Io non ne ho dato notizia”, ha scritto. “Mentre mi trovavo in Albania il primo ministro Rama mi racconta la storia di quattro italiani che in un ristorante del posto erano scappati senza pagare il conto”, si legge. “Il ristoratore, dopo che le immagini della fuga erano diventate virali, aveva detto che era comunque felice perché i nostri connazionali avevano mangiato bene ed erano rimasti contenti. Mi sono vergognata, allora ho deciso di chiedere all’ambasciatore di andare a saldare il conto, che ho pagato personalmente. Niente di che, infatti io non ne ho neanche dato notizia. Eppure anche questo in Italia ha creato polemica, da parte di un’opposizione che evidentemente preferisce un’altra immagine dell’Italia. Me ne dispiace perché speravo che almeno su una cosa così banale si potesse essere tutti d’accordo”, conclude.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

I nuovi Re di Roma

di Il Fatto Quotidiano 6.50€ Acquista
Articolo Precedente

Caso Vannacci, Galimberti a La7: “Suo libro dice quanto è basso il livello culturale di chi ha poteri di comando. Basta col dargli pubblicità”

next
Articolo Successivo

L’ultima di Pappalardo: “Raccoglieremo 5 milioni di firme per sostenere Vannacci, poi grande manifestazione a Roma il 23 settembre”

next