Un’altra settimana, un’altra bella polemica sul clima dove, tanto per cambiare, gli scienziati riescono a dare un’immagine di se stessi non proprio positiva al pubblico (per non dire di peggio). Avete letto i titoli apocalittici della scorsa settimana? Cose tipo, tipo “Temperature di 48 °C in arrivo”? Beh, un tantino esagerati, anzi, parecchio. Ma come sono finiti sulle prime pagine dei giornali? Qualcuno se li era inventati? O era un complotto dei poteri forti che avevano starato i termometri della rete di misura globale per terrorizzarci?

No, il tutto era nato da un recente articolo dell’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea). Non era sbagliato in sé, ma non spiegavano bene la differenza fra le misure di temperatura “al suolo” e quelle “in aria”, di solito molto più basse. Ovviamente, è la temperatura dell’aria che ci interessa, a meno che in questi ultimi tempi non abbiate trovato il modo di risparmiare un po’ sulla bolletta del gas facendo bollire l’acqua per la pasta appoggiando la pentola sull’asfalto del parcheggio davanti a casa vostra. Ma sia i giornalisti come il pubblico non hanno capito la differenza. Da qui, i titoli apocalittici e la polemica che ne è seguita.

Il primo che ha fatto notare il problema è stato Mario Giuliacci che ha criticato l’ESA parlando di “terrorismo comunicativo”. Poi, Nicola Porro, Vittorio Feltri e altri hanno detto la loro con le solite critiche agli “allarmisti”. La polemica è poi rimbalzata in tutta Europa, arrivando anche in America. Il tutto ha dato la stura a una tempesta di post sui social con titoli come, “calcoli volutamente sbagliati per creare terrore”, “Giuliacci Smaschera il WEF” eccetera (incidentalmente, è venuto di moda dare la colpa al WEF, il World Economic Forum, per qualsiasi cosa succeda, anche se la signora Maria ha bruciato l’arrosto). Insomma, un’altra brutta figura degli scienziati. Pur senza aver detto niente di sbagliato, sembra abbiano un talento particolare a darsi il termometro sui piedi.

Beh, così è andata. Ora cerchiamo perlomeno di prenderla in termini positivi, come un’occasione per imparare qualcosa su come si misura la temperatura della Terra, il cuore della questione della questione del riscaldamento globale. Quando si parla di questo argomento, quasi sempre ci si riferisce a misure in aria a due metri di altezza (2m) all’interno di camere isolate per evitare interferenze con altri fattori. C’è una rete di migliaia di stazioni di misura gestite dal WMO (World meteorological organization) sulla terraferma. Si fanno anche misure nei mari e negli oceani mediante una rete di boe galleggianti. Poi c’è tutto un sistema di regole per ottenere una misura media globale.

La misura viene di solito espressa in termini di “anomalia termica”, ovvero la differenza di temperatura con un valore di riferimento che, normalmente si prende come la temperatura pre-industriale stimata del diciannovesimo secolo. Il risultato, oggi, è circa 1,1 °C in più. Poi, nulla vieta di misurare temperature ad altezze diverse. La misura “al suolo” si fa con termometri a infrarossi dai satelliti. Queste misure danno valori molto più alti di quelle dei termometri schermati, ed è questo che ha causato la gran confusione degli ultimi giorni. Viceversa, i satelliti possono essere usati anche per fare misure in quota. Certe misure fatte usando microonde indicano anomalie minori di quelle misurate dai termometri a terra, ma confermano il riscaldamento.

Insomma, a parte le scempiaggini scritte da gente che non ha capito nulla di questo argomento, non c’è niente da fare: l’atmosfera terrestre si sta scaldando. Un po’ meno si scalda il mare perché ha una massa termica un po’ più grande, ma si scalda anche quello. E se in Italia non siamo arrivati (e non arriveremo tanto presto) a 48 °C, il problema del riscaldamento si fa sempre più grave via via che il tempo passa. Avrete sicuramente sentito dire che non bisogna superare 1,5 gradi in più di anomalia globale per evitare un disastro climatico. Beh, se date un’occhiata ai valori per una media di paesi dell’Europa occidentale, dalle nostre parti abbiamo visto due gradi di aumento nell’arco di tempo dal 1990 al 2022. E questo non è bene, per niente bene.

Per capire meglio come si fanno le misure della temperatura, potete leggere un recente articolo della Nasa. In Italiano, potete trovare una discussione sul sito “climalteranti.it

Articolo Precedente

Legambiente: “Il megayacht dello sceicco emiratino nel mare di Giannutri. Motoscafi nelle aree protette”

next
Articolo Successivo

Crisi climatica: nubifragi a Milano e in Brianza, donna muore travolta da un albero. Inagibile la stazione di Monza. A Olbia 47 °C, aerei deviati

next