Mentre la temperatura ha raggiunto il picco di 47,6 gradi (e martedì sarà ancora bollino rosso), a Catania proseguono i black-out e la maggior parte della città continua a essere senza acqua. Le interruzioni di elettricità, dovute al surriscaldamento di centraline e cavi sotterranei, colpiscono infatti da diversi giorni anche le pompe di sollevamento della Sidra compromettendo la distribuzione dell’acqua in città. E mettono ancora più in ginocchio l’economia di Catania già colpita dai danni causati dall’incendio, del 16 luglio scorso, al Terminal A dell’aeroporto: scalo che rimane ancora chiuso mentre il ministro Salvini martedì metterà attorno ad un tavolo tutti i soggetti competenti.

Sono centinaia le chiamate giunte al numero di emergenza 095484000 in funzione h24 nel Centro operativo comunale di Catania da parte di cittadini che chiedono assistenza e informazioni di vario tipo, soprattutto connesse alla mancanza di energia elettrica e di acqua, ma anche per essere messi in contatto coi vari servizi assistenziali e ospedalieri. E nel capoluogo etneo è arrivato anche il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, per prendere parte a un vertice in prefettura al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche i capi dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e regionale, Salvo Cocina, e il sindaco Enrico Trantino. “Oggi e domani saranno due giorni difficili – ha detto Musumeci – anche se da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, facendola scendere da 45 a 35 gradi. Questo, secondo l’Enel, può consentire di completare i lavori”.

Intanto E-Distribuzione del gruppo Enel sottolinea di avere messo in campo tutte le energie disponibili: 570 tecnici, 60 gruppi elettrogeni e nove power station. Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia, ribadisce che “nostre squadre sono al lavoro per cercare di normalizzare la situazione al più presto con i rinforzi che sono messi in campo”. “E’ una situazione eccezionale, ma – aggiunge – noi abbiamo forti investimenti con Pnrr: su Catania spenderemo 225 milioni, la metà della cifra per tutta la Sicilia. Stiamo cercando di rispondere nei migliori dei modi a questa situazione emergenziale”.

E sui social è polemica. Sono numerosi i cittadini che contestano la situazione di abbandono che vive la città. “Volevo dare una mano al governo, può darsi che abbiano la volontà di intervenire ma magari non sanno bene dove si trova Catania”, scrive ad esempio su Twitter Agostino postando una foto della Sicilia con una grande freccia che punta sulla città etnea. Una polemica che diventa anche politica. Sulle interruzioni energetiche in Sicilia e in particolare a Catania, i senatori del Pd Annamaria Furlan e Antonio Nicita hanno presentato un’interrogazione rivolta al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.”I danni materiali e di immagine per la rete aeroportuale siciliana e per l’intero comparto del turismo sono incalcolabili, qualcuno deve rispondere di questo scempio, e per questo attendiamo con ansia l’esito delle indagini in corso”, affermano invece i deputati regionali del M5S che chiedono al presidente della regione Schifani di muoversi per mitigare al massimo i disservizi per i siciliani, per i turisti e per l’intero comparto turistico regionale. “Dopo quasi dieci giorni dall’incendio all’aeroporto di Catania, finalmente il ministro Salvini ha convocato il tavolo con tutti i soggetti interessati. Bene, ma non si poteva fare prima?”, chiede la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita. “Alla faccia della tempestività”, sottolinea il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Catania oggi è una città stremata e umiliata, anche senza acqua e senza energia elettrica da giorni in una situazione climatica al collasso. Una città dove chi doveva prevenire e organizzarsi al meglio non lo ha fatto. Una destra incapace che i cittadini catanesi e quelli italiani non si meritano”, conclude Fratoianni.

Intanto è prevista per martedì la nomina dei consulenti tecnici della Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta aperta per incendio colposo sul rogo nell’aeroporto. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, è stato assegnato dal procuratore Carmelo Zuccaro agli aggiunti Agata Santanocito e Fabio Scavone. I consulenti dovranno eseguire accertamenti anche nella parte del Terminal A ancora sotto sequestro e che riguarda un’area limitata del piano terra e che interessa la zona dei noleggi, un’uscita laterale e una per il punto taxi e parte di un bar. Per tutta la restante parte del Terminal A è stato autorizzato l’accesso dal 20 luglio scorso. Lo stesso giorno la Sac ha avviato le operazioni di bonifica.

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