I sondaggi continuano a darla in buona salute, riferendosi al suo governo naturalmente. Ma anche lei, si vede subito, è sana come un pesce e solida come una roccia. Almeno, così si diceva una volta di quelli che erano in buona salute. Forse oggi qualcosa potrebbe essere cambiato perché i pesci, tanto per cominciare – a giudicare da ciò che si vede spesso galleggiare sul mare – non è del tutto certo che stiano ancora molto bene. E le rocce? Beh, a giudicare dalle frane e valanghe che ogni anno livellano le nostre colline e montagne non è che si possa stare del tutto tranquilli.

Comunque, non è di lei persona che alla gente comune interessa parlare, ma del di lei importantissimo ruolo nel governo che, caparbiamente, ha voluto guidare personalmente, sicura di poterlo fare, nonostante le enormi difficoltà che l’Italia – tuttora grande potenza economica globale, ma anche in continua fase regressiva – da troppo tempo subisce per colpa di (sintetizzo) governi deboli e con le idee confuse. Su questo punto anche i suoi alleati nel governo sono perfettamente d’accordo. (Ci mancherebbe!). Trovare un qualunque appiglio per dare la colpa agli altri che c’erano prima è da sempre l’unica musica che tutti i nostri politici (salvo rarissime eccezioni) riescono a intonare, finché arrivano gli altri a scambiarsi le consegne e a girare la “clessidra” per ripartire da zero (sperando che quelli di prima non abbiano perso per strada anche la sabbia della clessidra!). Comunque sia, la Giorgia nazionale sarà forse un po’ stanca (con tutti quei viaggi!) ma spaventata giammai.

Subito dopo il risultato delle elezioni io le avevo suggerito di lasciar perdere la “poltronissima” di Palazzo Chigi per curare personalmente le sorti del suo partito, anzi no: dei suoi elettori! Già perché è proprio quello, per lei, il compito più difficile da risolvere: “come fare per trattenere tutti quei voti piovuti dal cielo?”. Come unico partito di opposizione (al tempo di Draghi) è stato facile prendere voti, ma adesso?

Non sarà per niente facile, perché tutti vogliono riforme che richiedono soldi (che non ci sono) e lei non ha nemmeno la certezza di un’alleanza solida perché lo sa bene che lei e Salvini (e rispettivi elettori) parlano due lingue molto diverse. E’ lei al comando ma lui può farla cadere (e lei non può sperare che Salvini faccia due volte l’errore che fece col governo “gialloverde” cinque anni fa). Fin dall’inizio hanno detto che, qualunque cosa succeda, questo governo durerà tutta la legislatura. Ma qualunque analista di buon senso sa perfettamente che a decidere sarà la falla che si aprirà nella pancia della nave (come per il Titanic!), non le chiacchiere fatte girare al momento del varo.

Adesso che non c’è più Berlusconi sarà ancora più difficile. Lei comunque sul piano organizzativo ci sa fare davvero, immagino che la sua “scaletta” sulle priorità e il “da farsi” sia più o meno questa:

  • La comunicazione: è stata la prima cosa che ho fatto; Fratelli d’Italia ha “occupato” subito la Rai coi suoi uomini più esperti. Il clima mediatico ora ci favorisce;
  • L’inflazione: Lagarde la combatte col rialzo dei tassi (se l’inflazione non scende la colpa è sua);
  • La disoccupazione: con l’abolizione del reddito di cittadinanza abbiamo già chiarito di chi è la colpa;
  • L’evasione fiscale: che sta scendendo (con gli sconti che facciamo a chi sceglie di pagare, il risultato sarà per noi ottimo);
  • La criminalità dilagante: la separazione delle carriere dei giudici non c’entra niente, ma serve a mostrare agli elettori che noi politici comandiamo più dei giudici;
  • La guerra: Putin è “scoppiato” ma anche Biden non ha convenienza a continuare. L’unico a opporsi sarebbe Zelensky, quindi…

Nel suo programma, e degli alleati, c’è molto di più, ma forse manca ancora qualcosa di interessante. Sul piano della “partitocrazia” credo di no, tutti i nostri politici sono i più bravi del mondo in questa specialità, mi sembra però che sul piano del lavoro per il futuro ci sia un po’ poco (anzi: proprio niente da mostrare). E per i pensionati? Io non ho mai sentito la Meloni nemmeno nominarli. Semplicemente, per lei non esistono!

L’inflazione: a parte le chiacchiere dei dati ufficiali trasmessi nei Tg, che dicono essere scesa al 6% circa (ma che interessano solo gli operatori di mercato e gli speculatori professionisti), il mio personale riscontro col carrello della spesa mi dice che ogni volta che la faccio il confronto con i prezzi di un anno fa è almeno del 30-40% in più, con punte anche vicine al 100%.

Se facessi un calcolo potrei stabilire più precisamente quanti soldi il governo Meloni mi sta prendendo tutti i mesi dalle tasche. Non credo che i pensionati possano ritenersi soddisfatti dal lavoro che fa per loro la Meloni, meglio dirglielo subito.

I nuovi Re di Roma

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