“La progressiva stratificazione di crediti vetusti, non riscossi e, di fatto, in buona parte non riscuotibili, ossia il cosiddetto “magazzino della riscossione”, alla data del 31 dicembre 2022 ha raggiunto l’importo residuo di circa 1.153 miliardi di euro ed è composto da oltre 170 milioni di cartelle di pagamento che contengono circa 290 milioni di singoli crediti affidati, dagli enti creditori all’Agenzia delle entrate-Riscossione, per le attività di recupero nei confronti di quasi 23 milioni di soggetti debitori“. Sono i dati messi in fila dall’Agenzia delle Entrate lunedì nel corso dell’audizione al Senato sulla delega fiscale, nello stesso giorno in cui il direttore Ernesto Maria Ruffini ribadiva che “il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno ma è un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che le tasse le pagano, e le hanno pagate, sempre fino all’ultimo centesimo”.

Solo 114 miliardi, su questa “montagna” di oltre 1.100, risultano incassabili. Il resto come è noto è relativo a soggetti falliti, nullatenenti, ditte chiuse ma soprattutto a contribuenti pignorati senza risultato. L’Agenzia ha poi ribadito quanto già emerso dalle ricognizioni della Corte dei Conti di cui ilfattoquotidiano.it ha scritto già nel giugno 2022: le prime tre rottamazioni e il Saldo e stralcio sono state un flop. Hanno portato nelle casse dell’Erario complessivi 19,9 miliardi di euro rispetto ai 53 ipotizzati e ai 98,3 miliardi di debito complessivo interessato dalle misure. Con il risultato che hanno ridotto di soli 30,4 miliardi il magazzino: un impatto inferiore al 3%.

Per la prima si stimavano importi per 17,8 miliardi, contro gli 8,4 realmente versati; alla riapertura della rottamazione bis si prevedevano 8,5 miliardi ma il gettito si è fermato 2,8 miliardi; la versione Ter aveva un’attesa di incasso di 26,3 miliardi ma solo 8 si sono concretamente realizzati. Il Saldo e Stralcio per i contribuenti in difficoltà economica varato nel 2018, poi, ha portato 700 milioni contro gli 1,3 miliardi previsti. La Rottamazione Quater – per cui era necessario fare richiesta entro la fine di giugno – non ha ancora un gettito previsto ma ha registrato 3,8 milioni di istanze da un totale di contribuenti di poco superiori ai 3 milioni.

Infine gli stralci, cioè la cancellazione tout court del dovuto: quello del 2018 ha interessato 82 milioni di cartelle fino a 1000 euro affidate dal 2000 al 2010 per un valore di 36,7 miliardi, quello del 2021 8 milioni di cartelle per 26,7 miliardi di valore nominale.

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