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Coppia di non vedenti accusa di discriminazione un hotel di Vieste: “Ci hanno fatto promettere che non avremmo disturbato gli ospiti”

Veronica e Mario prenotano la loro vacanza ma prima di partire ricevono una strana telefonata dall'hotel: ecco cosa è accaduto

di F. Q.

Veronica e Mario, 29 e 35 anni, sono entrambi ciechi, lavorano come speaker pubblicitari e radiofonici e, nonostante la loro disabilità, sono indipendenti. Avevano prenotato le vacanze a Vieste, in provincia di Foggia (Puglia), e stavano già pregustando le due settimane di relax quando sono stati colti da un’amara sorpresa. Quale? Contattati dalla receptionist dell’hotel a quattro stelle che avevano opzionato, si sono sentiti dire che se volevano soggiornare lì avrebbero dovuto promettere di non “disturbare gli ospiti in vacanza”. Offesi per essere stati discriminati, Veronica Cosimelli e Mario Loreti hanno rinunciato alla villeggiatura presso la struttura pugliese, rendendo pubblico l’accaduto.

I coniugi a maggio scorso avevano scelto l’hotel dopo che Mario – dal 2013 al 2015 – vi aveva già soggiornato ed era stato ben accetto dal personale che con gentilezza si era messo a sua disposizione. “Spieghiamo che siamo non vedenti ricordando che Mario aveva soggiornato li, chiediamo se potranno mostrarci i percorsi all’arrivo, come accaduto in passato e ci viene risposto che non c’è alcun problema. “, ha raccontato Veronica facendo riferimento al giorno della prenotazione. Poi tutto è cambiato: “Mi viene detto che molti clienti hanno aiutato dei disabili ma poi sono andati in reception a lamentarsi con successive recensioni negative ai danni della struttura di cui fino a ora non abbiamo trovato riscontro. Noi non avevamo mai chiesto personale a nostra disposizione tutto il giorno”.

A sua discolpa, l’hotel ha dichiarato: “La nostra receptionist ha contattato i clienti semplicemente per sincerarsi che la loro condizione fosse compatibile con la loro scelta di venire in vacanza 14 giorni senza accompagnatore e spiegandogli che la struttura, avendo carenza di personale, non ha la possibilità di assisterli come vorrebbe. Se avessimo voluto essere discriminatori, non li avremmo accettati sin dall’inizio inoltre il nostro villaggio non presenta barriere architettoniche e ha numerosi turisti disabili. La telefonata è stata assolutamente amichevole ed è stato il cliente a farci espressa richiesta di cancellazione, chiedendoci inoltre il rimborso completo, nonostante fosse una tariffa non rimborsabile. In via eccezionale, l’intero rimborso è stato concesso ed emesso il giorno seguente”.

Nonostante il rimborso, però, a Veronica e Mario è rimasto l’amaro in bocca: “Non ci è stata fornita alcuna spiegazione rispetto a questa palese discriminazione. Non comprendo come mai sia stato accettato un preventivo avendo chiarito la nostra condizione e il fatto che non fossimo accompagnati”.

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