Teso, nervoso, polemico. Che per Novak Djokovic sono tutti buoni segnali: il serbo è completamente focalizzato sull’obiettivo di vincere il quinto Wimbledon consecutivo, ottavo in assoluto, che lo porterebbe a quota 24 titoli Slam in carriera, tenendo vivo l’obiettivo incredibile di completare il Grande Slam. Lunedì pomeriggio ha vinto la sua 32esima partita consecutiva nel torneo con un 7-6 (6), 7-6 (6), 5-7, 6-4 su Hubert Hurkacz, nel match cominciato domenica sera. Nonostante il successo, però, Djokovic è parso nervoso sia in campo che successivamente in conferenza stampa.

Sul centrale dell’All England Club il serbo numero 2 al mondo ha rimproverato con un urlaccio un raccattapalle che non era stato abbastanza veloce nel consegnargli una pallina. Un altro momento di tensione dopo aver perso il terzo set contro Hurkacz, quando ha iniziato a inveire contro il suo angolo, dove erano presenti i suoi allenatori, Marian Vajda e Goran Ivanisevic. Partita vinta e tutto passato? No, perché Djokovic davanti ai microfoni ha protestato contro l’organizzazione per i match serali che spesso rischiano l’interruzione (a Wimbledon non si può giocare dopo le ore 23). “Ci sono diversi modi in cui sono sicuro che affronteranno questo problema“, ha detto Djokovic, che poi ha aggiunto: “Sono rimasto qui praticamente per sette ore, aspettando che iniziasse la mia partita”.

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