L’impresa non gli è riuscita, ma sui campi in erba londinesi si è rivisto il vero Matteo Berrettini: l’avventura a Wimbledon del 27enne romano si chiude con la sconfitta contro il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz. Non non è bastata una grande prestazione per superare lo spagnolo, che si è imposto con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-3, 6-3 in 2 ore e 53 minuti di gioco e attende nel prossimo turno il danese Holger Rune per un posto in semifinale. Berrettini però ha avuto il merito di mettere in difficoltà Alcaraz come nessun altro finora in questo torneo: dopo aver vinto il primo parziale, però, ha subito l’esuberanza fisica del giovane campione spagnolo, che ha alzato al massimo il livello del suo rendimento per riuscire a comandare il match.

Già questo può essere motivo di orgoglio per il romano, che fino a qualche giorno prima dell’inizio di Wimbledon sembrava non dover neanche partire per Londra. Invece, dopo oltre due mesi di infortunio e di black out totale, sulla sua erba ha ritrovato improvvisamente la forma fisica e mentale. Ha superato Lorenzo Sonego e poi due teste di serie come Alex De Minaur e Alexander Zverev. Il tedesco, dopo la sconfitta, aveva perfino previsto un Berrettini nuovamente in finale, come nel 2021. Un auspicio azzardato, perché l’azzurro ancora non è quello di due anni fa. È normale che sia così, dopo tanti infortuni e difficoltà. Intanto, però, è un giocatore ritrovato, alla faccia di chi già lo aveva dato per spacciato.

La cronaca del match
Nella sfida che vale un posto tra i ‘last 8’, Berrettini è costretto subito a remare controcorrente: primo game e 2 palle break per Alcaraz. Il romano riesce a risalire da 15-40 e ad evitare guai. Dopo l’avvio ‘frizzante’, i successivi turni di servizio scivolano via senza altri scossoni (3-3), con lo spagnolo che concede meno dell’azzurro alla battuta. Berrettini torna a rischia nel settimo game: un’altra palla break, che l’azzurro annulla (4-3) prima di spezzare l’equilibrio. Berrettini è aggressivo nell’ottavo game, con uno smash si procura 2 palle break: la prima se ne va con un errore gratuito, la seconda vale il 5-3. L’italiano può servire per il set e la seconda chance viene sfruttata: 6-3 in 43′.

Alcaraz accusa il colpo, rischia di cedere il servizio anche in avvio della seconda frazione ma ‘dribbla’ una palla break e si salva (1-0) mentre il livello del gioco diventa altissimo (1-2). Il numero 1 del mondo alza il ritmo e sfonda nel quarto game con un break a zero (3-1), mantenendo il vantaggio (5-2) e chiudendo 6-3 il set in cui commette solo 3 errori gratuiti, 2 dei quali nell’ultimo game.

Berrettini si aggrappa al servizio nel terzo gioco del terzo set ma alla fine deve alzare bandiera bianca. L’azzurro risale dal baratro (0-40), supera indenne anche la quarta e la quinta palla break, ma alla sesta opportunità Alcaraz sfonda (1-2). Il numero 1 del mondo gioca un tennis sublime e Berrettini prova a rimanere agganciato al match (2-3) ma non crea mai i presupposti per colmare il gap e, alla fine, incassa il secondo break che chiude la frazione (3-6). I numeri possono aiutare a capire il livello di gioco di Alcaraz: Berrettini nel terzo set piazza l’80% di prime palle, ma l’iberico riesce a crearsi 10 palle break e a fare quasi un punto su due (44%) quando risponde.

Chi è al servizio non ha problemi in avvio di quarto set (3-3), con Alcaraz che non paga dazio nonostante una tendenza al doppio fallo. Lo spagnolo non concede nulla e alla prima occasione colpisce. Break e allungo sul 5-3. Berrettini prova a non arrendersi, annulla 3 match point ma poi deve cedere quando Alcaraz trasforma il quarto: vince lo spagnolo.

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