Grande ritorno in Italia per i Chemical Brothers. Lo storico duo composto da Ed Simons e Tom Rowlands suonerà sabato 8 luglio presso Ama Music Festival Preview, a Romano D’Ezzelino, Vicenza (in apertura Motel Connection e The Bloody Beetroots) e il 23 luglio a Lucca Summer Festival. Eventi organizzati da Vertigo (info ticket qui).

Nei consueti nove punti di questo blog, nato nel 2011, proverò a raccontarvi le gesta dei fratelli chimici. Cominciamo!

1. Chi sono i Chemical Brothers?
Tom Rowlands è il principale produttore e compositore, noto per la sua creatività nell’utilizzo dei campionamenti e nella manipolazione dei suoni. La sua esperienza come DJ ha contribuito a sviluppare una profonda conoscenza dei generi musicali e delle tendenze, permettendogli di integrare svariate influenze nel suono dei Chemical. Ed Simons, oltre ad essere un talentuoso produttore, è un musicista poliedrico che contribuisce in modo significativo al suono. Possiamo affermare che, grazie alle proprie abilità nel suonare diversi strumenti musicali – inclusi chitarra e basso – aggiunge una dimensione strumentale alle loro produzioni.

2. Lo stile
Come autentici alchimisti, hanno creato una sinergia unica tra suoni, campionamenti e ritmi provenienti da diverse tradizioni musicali. Il risultato è una sintesi melodica (e non solo) coinvolgente, capace di creare un groove irresistibile ed estremamente riconoscibile. Lo stile del duo è così distintivo e identitario che, se ti capita di ascoltare una loro nuova canzone alla radio, è altamente probabile che riuscirai a riconoscerla immediatamente. La particolarità degli elementi sonori, così come l’energia travolgente che caratterizza le loro produzioni, li rendono unici e immediatamente riconoscibili.

3. La svolta
Il singolo Block Rockin’ Beats, estratto dall’album Dig Your Own Hole del 1997, ha rappresentato il vero punto di svolta, regalando loro il primo grande successo internazionale. È stato il brano che ha proiettato il duo sulla scena musicale globale, consolidando la loro reputazione tra i pionieri dell’elettronica. Proprio grazie a questo pezzo hanno iniziato a raggiungere un pubblico sempre più vasto, aprendo le porte a una carriera straordinaria e a una serie di successi che li hanno resi icone della musica contemporanea.

4. Hey Boy Hey Girl
Ma è Surrender (1999), a renderli autentiche Superstar. Hey Boy Hey Girl, primo singolo del disco, spacca letteralmente in due il mondo dell’elettronica, un pezzo diventato un vero e proprio inno generazionale. Ricordo bene, quando al tempo la mixavo, la pista si trasformava in un autentico sabba, le persone in preda ad un delirio collettivo erano capaci di trasformare, non solo la pista ma l’intero locale. A quel punto, l’unica cosa che desideravi era che quei quattro minuti e cinquantuno secondi durassero per sempre. Ancora oggi è un pezzo che, se proposto nel momento opportuno, riesce a dare una svolta al dancefloor. È un brano che ha mantenuto intatta la propria rilevanza. Nell’album è doveroso ricordare anche la presenza di Out of Control cantata da Bernard Sumner dei New Order: capolavoro assoluto.

5. Epoche a confronto
Ogni epoca ha avuto una canzone iconica. Se negli anni ’70 YMCA dei Village People è considerata tra le canzoni cardini della disco music, nella musica elettronica anni ’90, Hey Boy Hey Girl ha assunto un ruolo medesimo. Ora, resta da scoprire quale canzone possa aver avuto la stessa valenza “negli anni di mezzo”, i favolosi 80’s! Potreste forse suggerirmi la vostra idea nei commenti in fondo al post… quale sarebbe secondo voi “la YMCA” – oppure se preferite “la Hey Boy Hey Girl” – degli anni ottanta?

6. La musica elettronica degli anni 90
Fu un periodo di grande fermento, con varie correnti e gruppi che contribuirono al suo sviluppo. I Chemical Brothers emersero come protagonisti indiscussi, proprio grazie alla fusione di generi e suoni, sebbene al culmine furono diversi gli artisti di spicco come The Prodigy, Fatboy Slim e Daft Punk (ma la lista sarebbe lunga) capaci di definire un nuovo sound con elementi di big beat, techno, house e rock. Se ancora non l’avete capito, si parla di un’epoca di sperimentazione e di grande energia, il cui segno ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica elettronica.

7. I concerti come esperienze sensoriali
Assistere a uno dei loro concerti è come partecipare a una messa laica, il cui culto è dettato dal groove travolgente; atmosfera magnetica, luci, visual, effetti speciali… la potenza e la precisione della performance ti cattura fin dal primo istante, trasportandoti sopra una roller coaster adrenalinico le cui salite fanno vibrare l’anima mentre le discese ti fanno perdere il respiro. Un concerto dei Chemical è un’esperienza immersiva e indimenticabile, un momento in cui la musica e l’energia si fondono, creando un connubio perfetto tra artista e spettatore. In questo tour, peraltro, lo show-design sarà a cura dei celebri Adam Smith e Marcus Lyall.

8. Evoluzione del suono
I Fratelli chimici hanno attraversato un’evoluzione sonora unica nel corso degli anni, spostandosi da una base più underground a sonorità più commerciali senza mai perdere la propria identità creativa. Non tutti possono vantare tale integrità, hanno, infatti, continuato a sfidare i confini del genere e a offrire nuove esperienze. Lavori come Come with Us (2002) e Further (2010) dimostrano l’abilità nel combinare influenze diverse, consolidando la propria reputazione come maestri della sperimentazione sonora. L’ultimo album in studio, No Geography (2019), è un perfetto esempio di come abbiano saputo combinare musica elettronica moderna con sonorità retro-futuristiche, confermando la loro continua evoluzione creativa.

9. Curiosità
a) origine del nome:”Chemical Brothers” è stato scelto come omaggio alla scena hip-hop e alla cultura dei graffiti;
b) il logo è stato ispirato dalla struttura chimica di una sostanza chiamata MDMA, comunemente conosciuta come ecstasy;
c) Surrender, il titolo del disco, è ispirato al libro di Timothy Leary The Politics of Ecstasy;
d) sono appassionati collezionisti di sintetizzatori vintage che utilizzano per creare i loro caratteristici suoni e atmosfere;
e) i Chemical Brothers sono stati influenzati dalla musica elettronica pionieristica de Kraftwerk (ma toh!) e gli artisti del movimento acid house come i The KLF;
f) i video sono parte essenziale dell’esperienza targata Chemical Brothers. Non saprei consigliarvene uno in particolare, forse proprio quello di Hey Boy Hey Girl, resta tra i preferiti.

Vi lascio con la consueta playlist di nove brani, a questo giro a loro dedicata e che potrete ascoltare gratuitamente sul mio canale Spotify.
Buon ascolto!

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