Comincia a definirsi la politica della nuova Juventus: fuori dal campo, con i primi passi verso l’addio alla Superlega, e sul campo, con la conferma definitiva di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera. Dopo altri giorni di burrasca, con i retroscena sulle liti tra il tecnico e il responsabile dell’area tecnica Francesco Calvo, è arrivato pure lo scossone dalla Spagna: Marca ha svelato le lettere inviate a Barcellona e Real Madrid che comunicavano la volontà di lasciare il progetto Superlega. Ora un comunicato del club e poi le parole del direttore generale Maurizio Scanavino contribuiscono a fare chiarezza e a chiarire qual è la linea per progettare il futuro. Sempre nell’attesa che a Torino arrivi Cristiano Giuntoli e possa veramente cominciare il mercato.

Il comunicato bianconero conferma le indiscrezioni di Marca: il club “informa di aver trasmesso una comunicazione agli altri due club che, come Juventus, non hanno esercitato il recesso dal Progetto Super Lega al fine di avviare un periodo di discussione tra i tre club avente ad oggetto l’eventuale uscita di Juventus dal Progetto Super Lega”. Una volontà che segna una netta rottura con il passato e con la presidenza di Andrea Agnelli, che aveva portato anche allo scontro totale con l’Uefa e con il suo presidente, Aleksander Ceferin. La nuova Juve invece vuole dialogare con Nyon, anche per evitare una sanzione pesante in Europa per quanto emerso dall’inchiesta Prisma della procura di Torino, su cui gli organi Uefa devono ancora esprimersi. Lo stesso comunicato bianconero infatti tiene a smentire eventuali pressioni proprio degli uomini di Ceferin per spingere la Juventus ad abbandonare la Superlega: “La Società procederà alle eventuali comunicazioni dovute ai sensi di legge all’esito delle interlocuzioni e valutazioni in merito a quanto precede, precisando che molte delle ricostruzioni riportate dalla stampa circa i contenuti della comunicazione (ivi incluso qualsiasi riferimento a presunte minacce di eventuali sanzioni da parte della UEFA) non corrispondono al vero“.

La nuova Juventus insomma vuole provare a ricucire con Nyon. Così da potersi concentrare sulla ricostruzione: “Abbiamo chiuso le situazioni giudiziarie, l’allenatore ci darà continuità sul lato sportivo. Impegno totale, vogliamo ripartire con massima umiltà e impegno”, ha spiegato a Sky Sport il direttore generale Scanavino. Che appunto ha confermato Allegri: “Non è mai stato in discussione, c’è totale condivisione di tutti quelli che sono gli scenari futuri, dal mercato all’organizzazione”. “Non sono mancati i momenti di confronto anche accesi, ma sono stati costruttivi, con la volontà di fare il meglio per la squadra. Non dobbiamo dimenticare la bufera, all’interno della quale possiamo considerare che abbiamo operato bene”, ha aggiunto Scanavino. Sottolineando i risultati ottenuti dal tecnico: “Alla fine hanno portato a un terzo posto sul campo e ad essere ad un passo dalle finali nelle due competizioni. L’inizio di stagione non è stato eccellente e nel finale di stagione c’è stato il crollo legato a questioni psicologiche“.

I bianconeri quindi scelgono la continuità in panchina, mentre la rosa subirà profonde modifiche. Per definire le operazioni in entrata – viene sondato ad esempio Davide Frattesi del Sassuolo – servirà probabilmente l’arrivo di Giuntoli da Napoli. Intanto però è cominciata l’opera di sfoltimento: nonostante sia scattato il rinnovo automatico, la Juve continua a lavorare nel tentativo di arrivare a una risoluzione di contratto con il brasiliano Alex Sandro, a Torino dal 2015. Un’intesa che libererebbe il giocatore a costo zero e consentirebbe al club di risparmiare qualcosa a livello di ingaggio e cominciare un nuovo ciclo su quel lato del campo. Il Galatasaray sarebbe pronto a soddisfare le richieste del terzino ed è interessato anche ad acquistare McKennie e Zakaria, entrambi di ritorno alla squadra di Allegri dopo l’esperienza in prestito in Premier. Altri due “esuberi” da dover piazzare per risparmiare sul monte ingaggi.

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