Se c’era una certezza, nella caotica stagione della Juventus, era la panchina di Massimiliano Allegri. Una precisa volontà di John Elkann, che ha scelto di ricostruire la squadra partendo dallo stesso tecnico. Il finale di campionato però ha fatto emergere una spaccatura interna alla società che dovrà essere necessariamente sanata, per evitare che il progetto di ripartenza bianconero cominci già zoppo. La frattura riguarda proprio Allegri e il Chief Football Officer Francesco Calvo, il responsabile dell’area tecnica e quindi del mercato. Uno scontro che sarà il primo punto nella nuova agenda di Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo del Napoli in procinto di raggiungere la Juventus. Giuntoli però ancora non arriva, perché Aurelio De Laurentiis sta facendo legittima resistenza al suo addio. Intanto il tempo scorre e la Juve deve pianificare il futuro.

A raccontare i retroscena della frattura tra Allegri e Calvo è Tuttosport: il quotidiano sportivo, da sempre addentro alle vicende bianconere, parte da quando successo alla Dacia Arena nell’ultima giornata di campionato, che ha sancito la qualificazione alla Conference League della Juve. Il tecnico è parso furioso quando un suo collaboratore gli ha mostrato il rigore concesso alla Roma, che vincendo hanno confermato il pass per l’Europa League proprio a scapito dei bianconeri. Una presunta mancata tutela del club è uno dei motivi della rottura di Allegri con Calvo. L’altro riguarda il calciomercato: il tecnico ha più volte scaricato sul Cfo le responsabilità sulla rosa che avrà a disposizione il 10 luglio, quando comincerà il ritiro. Con una malcelata disapprovazione per la strategia finora adottata dai bianconeri sul mercato.

Secondo Tuttosport, Allegri non rischia la panchina e sarà quindi responsabilità di Giuntoli provare a ricompattare le due aree del club, ridando compattezza e un progetto condiviso alla Juventus. Ma ovviamente dovranno intervenire in prima persona anche i vertici, l’amministratore delegato Maurizio Scanavino e il presidente Gianluca Ferrero. Forse addirittura John Elkann stesso. C’è un mese di tempo per trovare una soluzione. Il caso del Milan, con Paolo Maldini licenziato all’improvviso prima dell’inizio del mercato, insegna che gli stravolgimenti sono sempre dietro l’angolo. Anche se la Juventus ora più che mai avrebbe bisogno di stabilità.

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