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Emis Killa si mette a nudo: “Non sopporto le doppie facce, chi fa complimenti, ma appena ti volti ti dà del fallito” – L’intervista a FqMagazine

Lontano dalle hit estive e con un album che va controcorrente rispetto ai temi leggeri che la prossima stagione richiede, Emis Killa con “Effetto Notte” scava a fondo della sua personalità, mettendosi a nudo. Un album senza filtro, nel pieno stile dell'artista

di Andrea Conti

Non è un disco semplice e non ci sono hit estive”. Con queste premesse chiare Emis Killa presenta a FqMagazine il suo nuovo disco “Effetto Notte”, un titolo che omaggia il capolavoro cinematografico del regista Truffaut. Tutti i brani raccontano l’artista a tutto tondo con uno sguardo alla sua vita nel passato e nel presente. Intanto una soddisfazione per Emis Killa è il raggiungimento del sold out al suo primo Forum di Milano, ancora prima che uscisse il disco.

In Toxic dici “odio questo ambiente perché pullula di gente che ti bacia ma è più toxic di Britney”. Qual è la cosa della discografia che ti ha dato più fastidio?
Ne avrei di episodi da raccontare… Troppi per poterne trovare solo uno, ma fortunatamente con il tempo sono riuscito a farmi le spalle larghe e a filtrare i rapporti sinceri da quelli fatti per opportunismo. Io poi ho iniziato molto giovane, a quell’età è più facile farsi trarre in inganno. Non sopporto le doppie facce, chi si dilunga in complimenti, ma appena volti le spalle ti dà del fallito. Ho sempre preferito la trasparenza e l’onestà.

Come fai a riconoscere chi è sincero con te e senza doppi fini?
Non è facile, qualcuno ancora si nasconde bene. Diciamo che più che riconoscere chi è sincero, ho, purtroppo, imparato a dare fiducia alle persone dopo tempo, prima ti conosco, cerco di inquadrarti e se passi i test provo a fidarmi.

In “Col cuore in gola” racconti la tua storia fatta di sacrifici e difficoltà. Cosa è rimasto di quell’Emiliano oggi?
Sono ancora uno schietto, purtroppo (e per fortuna, dico io) non riesco a tenermi niente, se penso una cosa di te mi sento di dovertela dire, e spesso mi è capito di aver ferito, senza volerlo, parenti, amici stretti, fidanzata.

In cosa sei cambiato?
Sono sicuramente più consapevole di chi sono, meno “spaccone” e spocchioso di come ero agli inizi, non ho più quella foga e la fretta di dover dimostrare di essere più grande e più bravo di tutti gli altri, so dove sono arrivato con le mie gambe, senza correre, ancora le mie soddisfazioni riesco a togliermele (vedi il sold out al Forum), e di questo sono davvero entusiasta.

Come ti descriveresti?
Sono sempre stato grande nostalgico. Spesso gli eventi portano le persone ad allontanarsi. Non avrei mai pensato potesse accadere anche a me eppure è accaduto.

Che spiegazione ti sei dato?
In alcuni casi allontanarsi diventa inevitabile. Nessuno ha torto, non accade perché uno è stronzo. Credo ci siano una serie di fattori che contribuiscono come le amicizie, l’amore e il lavoro.

“Effetto Notte” è il tuo disco più intimo?
Sì. Non è un disco semplice, è pieno di contenuti. È un disco che va ascoltato. Non ci sono hit estive (ride,ndr). A questo punto della mia carriera ho voluto che fosse un progetto viscerale, senza rincorrere le mode.

È accaduto?
Sì, certo. Con il brano del 2014 ‘Maracanà’, erano i tempi dei Mondiali. Mi ha dato un feedback eccezionale, ma ho vissuto in maniera strana quel periodo. Piacevo ai ragazzini e alle mamme. Non ero lì per quello. Così ho cercato di raddrizzare tutto con un colpo di coda, ho premuto sugli eventi per riposizionarmi, anche esagerando.

A chi ti sei rivolto?
A chi mi ha seguito sin dall’inizio e a chi mi ha voluto bene, venendomi a vedere in concerto in qualsiasi momento, anche fuori promozione.

Sei sempre stato reticente a partecipare a Sanremo. Lazza ha aperto una strada. Ci andresti?
Si parte da una canzone. Lazza, che è uno dei miei preferiti, aveva il pezzo giusto per il contesto ed è andata benissimo. Per me è stato il vincitore morale. Sanremo si è svecchiato moltissimo. Per alcuni è ancora un ‘sacrificio’ perché pensano di andare col pezzo giusto per Sanremo. Oggi non direi ‘non ci andrò mai’, ma al pensiero di esserci però avrei un po’ di ansia, paura e scetticismo.

Come vedi la società di oggi e la politica che ci governa?
C’è una brutta classe politica, la trovo agghiacciante. Non parlo mai di politica e non ne capisco un cazzo. La politica non mi piace e non mi stanno simpatici i politici. Io penso sempre che chi ci rappresenta debba avere una statura morale ed essere competente.

E invece?
Mi metto le mani nei capelli, quando devo andare a votare. Mi incazzo per la musica, il calcio, ci manca solo la politica per dare una testata al muro. Insomma non ho molta fiducia nella politica.

Emis Killa si mette a nudo: “Non sopporto le doppie facce, chi fa complimenti, ma appena ti volti ti dà del fallito” – L’intervista a FqMagazine
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