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Covid al Giro d’Italia, “negligenza e poca professionalità”: il medico di Evenepoel attacca l’organizzazione

Covid al Giro d’Italia, “negligenza e poca professionalità”: il medico di Evenepoel attacca l’organizzazione
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Le positività diventano un caso al Giro d’Italia. Il Covid ha estromesso dalla corsa la maglia rosa Remco Evenepoel, campione del mondo e favorito della vigilia. Ma ha costretto al ritiro (finora) anche altri sei corridori, tra i quali Filippo Ganna e Rigoberto Uran. Le polemiche però riguardano soprattutto l’addio improvviso del belga, subito dopo aver vinto la cronometro di Cesena. E il medico della squadra di Evenepoel, la Soudal Quick Step, ha attaccato direttamente l’organizzazione del Giro d’Italia, in mano a Rcs: “Fai tanti sacrifici, ma per negligenza e poca professionalità dell’organizzazione devi lasciare il Giro da leader”, ha detto Yvan Vanmol a Rai Radio 1.

Vanmol sottolinea cosa a suo avviso non ha funzionato nell’organizzazione, mettendo sotto accusa i momenti di contatto fra i ciclisti e il mondo esterno, in particolare i media: “Se vedi cosa è successo durante i primi giorni… Una conferenza stampa in una stanza piccola, piena di gente. Questo non è possibile. Sì, questo mi fa arrabbiare”, ha detto in radio. Per poi attaccare anche la squadra rivale della Jumbo Visma, colpita dal Covid prima della partenza della Corsa Rosa: “È la cronaca di una morte annunciata, perché prima del Giro c’era erano tutti quei contagi alla Jumbo Visma?”, attacca il medico della formazione belga.

Vanmol accusa l’organizzazione del Giro d’Italia, ma è l’Unione ciclista internazionale a non prevedere più protocolli e misure di sicurezza contro il Covid. Infatti il medico continuando la sua intervista ammette: “Questi problemi ci saranno anche al Tour e alla Vuelta in futuro. Ci devono essere protocolli chiari. Non che si debba essere rigidi come qualche anno fa, ma le persone devono sedersi attorno al tavolo, anche con i medici di squadra”. Vanmol poi difende la scelta del ritiro presa da Evenepoel: “Fisicamente, Remco sta bene nella misura in cui non ha più di un serio raffreddore. Ma questo è davvero più che sufficiente per farlo ritirare. I rischi dopo il contagio sono ancora troppo grandi per essere presi alla leggera”. E conclude: “I valori di Remco erano nettamente inferiori rispetto ai giorni precedenti. Non possiamo minimizzarlo. Inoltre, può contagiare anche altri colleghi“.

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