Il Napoli è campione d’Italia, ma Luciano Spalletti ha ammesso ai microfoni di Dazn che quelli come lui,” abituati a lavorare duramente sempre, non riescono a gioire”. Nel post partita di Udinese-Napoli, match terminato in pareggio e che ha regalato la vittoria dello scudetto ai partenopei, il tecnico degli azzurri si è mostrato molto pacato dinanzi all’emittente televisiva e ha affermato che pensa già a “rilavorare, ripartire”. In linea con il suo codice comportamentale, l’ex allenatore di Inter e Roma è rimasto anche stavolta molto composto nel festeggiare l’impresa ottenuta.
La “più grande emozione” è quella di “vedere i partenopei felici, sorridere”, ha detto. L’allenatore del club campano ha dedicato l’impresa alla famiglia e soprattutto al fratello, scomparso 4 anni fa: “Alla squadra, ai calciatori. Meritavano di essere loro a dare questa gioia alla città. A tutto il pubblico. Napoli, è per te! Poi a tutti quelli che lavorano nella squadra, a quelli ‘che si lavora’, a Matilde mia figlia, a tutta la famiglia, ai miei amic – ha detto tra le lacrime – A mio fratello Marcello”.
Infine, ha punzecchiato anche il presidente Aurelio De Laurentiis, con il quale è in corso il dialogo per discutere della permanenza a Napoli l’anno prossimo: “Al presidente dico che lo deve dire a me e non deve dirlo a voi che io resto. Lui dice sempre di volere il massimo e a questa maniera cade sempre dritto. Sembra che perché lui ha parlato di scudetto a maggio io non ci credessi. Ora parla di vincere la Champions… facile così. Domandate ai giocatori cosa gli ho detto la prima volta che siamo stati tutti insieme nello spogliatoio. Eravamo arrivati terzi, secondi non conta e dovevamo vincere. Io ci credevo eccome. Ma serve tanto lavoro, non chiacchiere”, ha concluso Spalletti.