Il governo brasiliano guidato dal presidente progressista Luiz Inácio Lula da Silva ha deciso un piccolo incremento del salario minimo del paese. 18 real in più che alzano la soglia della retribuzione da 1.302 a 1.320 real, ovvero circa 240 euro. Il provvedimento è stato pubblicato ieri, nel giorno dei lavoratori, con un numero straordinario della Gazzetta ufficiale. L’aumento era stato originariamente previsto per l’inizio dell’ anno ma era stato poi posticipato di quattro mesi per la mancanza di coperture economiche ed aveva rischiato di slittare al 2024. “Si tratta di un incremento piccolo ma superiore all’inflazione ed è il primo in sei anni”, ha detto Lula rimarcando l’intenzione di utilizzare il il salario minimo come uno strumento di trasformazione sociale, così come era in passato, quando è salito sensibilmente più dell’inflazione permettendo così a milioni di brasiliani di sfuggire alla povertà. Il governo è riuscito a trovare le risorse con una revisione della distribuzione dell’assistenza assicurata alle famiglie più in difficoltà con il programma Bolsa Família e l’eliminazione di beneficiari in situazioni di irregolarità. Il governo anche annunciato l’aumento a 2.640 real al mese (da circa 1.903 real) del reddito che non è soggetto ad alcuna tassazione. La soglia dovrebbe essere ulteriormente aumentato a 5mila real entro la fine della sua amministrazione nel 2026.

Contestualmente l’esecutivo ha deciso di tassare i redditi da capitale che derivano da investimenti finanziari all’estero e che fanno capo a residenti brasiliani. I redditi conseguiti all’estero saranno tassati al momento della vendita o della scadenza, mentre utili e dividendi saranno tassati il ​​31 dicembre di ogni anno. Il provvedimento prevede anche la tassazione dei beni attribuiti da un trust, istituto giuridico britannico che consente in sostanza di separare la titolarità di un patrimonio da chi effettivamente lo possiede. I guadagni fino a 6mila real (circa 1.100 euro) saranno esentasse, mentre quelli sopra questa soglia ma inferiori a 50mila real subiranno un prelievo del 15%. Sopra i 50mila real l’aliquota sale al 22,5%. Il ministero delle Finanze calcola un getto potenziale di 3,2 miliardi di reais (630 milioni di euro) nel 2023, quasi 3,6 miliardi di real nel 2024 e 6,7 miliardi nel 2025. Il provvedimento è stato pubblicato in un’edizione extra della Gazzetta ufficiale, ma Lula non ne ha fatto cenno durante il discorso della festa dei lavoratori.

Il team economico di sinistra Lula ha sottolineato che il governo cercherà di mantenere in ordine i conti pubblici soprattutto recuperando evasione fiscale. Il ministro delle Finanze Fernando Haddad è stato sinora piuttosto austero nella gestione delle casse brasiliani, attirandosi critiche di una parte del partito di Lula ma rassicurando i mercati sul fatto che i programmi del governo saranno applicati in modo sostenibile per i conti pubblici. Da inizi 2023 il real si è rafforzato nei confronti del dollaro di circa il 7%. Dal governo intanto si moltiplicano le critiche alla banca centrale brasiliana per la decisione di mantenere i tassi al 13,75% nonostante il rallentamento dell’inflazione, oggi al 4,7%.

IL SALARIO MINIMO È DIGNITA’, FIRMA LA PETIZIONE

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