Un massacro in 4 minuti. L’italo brasiliano Bruno Macchi, fermato due giorni fa per l’assassinio del senzatetto Luca Tisi in una galleria di Udine, ha barbaramente inferto decine di coltellate alla vittima. Lo ha spiegato in conferenza stampa il procuratore Massimo Lia, raccontando le tappe che hanno portato gli investigatori a risalire all’omicida, che ha confessato. Il movente? “Molto labile, per non dire quasi del tutto inesistente. Non è stato fornito un movente appagante per l’attività indagine che per questo motivo prosegue in maniera incessante”, ha detto Lia.

“Poco dopo le 5 circa di sabato mattina dalle telecamere si vede un soggetto incappucciato che arriva in bicicletta ed entra nella galleria, dove staziona per circa 4 minuti. Poi esce, si attarda nei pressi della roggia, quindi sempre in bicicletta si allontana. Altre telecamere lo inquadrano circa 25 minuti più tardi in via Deciani, mentre fa rientro nella propria abitazione”.

Lia ha spiegato che all’accusa di omicidio saranno con ogni probabilità contestate le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e della minorata difesa. L’arma del delitto è un coltello seghettato, da sub, che lo stesso Macchi, 28 anni, ha consegnato agli investigatori nel corso della perquisizione. In queste ore l’arma è ancora al vaglio della Scientifica: presentava residui di sangue.

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