di Enza Plotino

Come mi ero ripromessa di fare se Elly Schlein avesse vinto le primarie del Pd, andrò ad iscrivermi al nuovo partito che nascerà sotto la guida della sua prima donna segretaria. Perché il sostegno a Schlein deve continuare soprattutto adesso. Adesso che il suo progetto politico deve prendere corpo e avviarsi, Schlein ha bisogno di tutti coloro che l’hanno voluta lì, per entrare, anche con la forza dei numeri e contrastare le fughe scomposte al centro che sicuramente proveranno a indebolirla.

E’ da ora in poi che le servirà la forza del popolo delle primarie per tessere i fili preziosi di valori abbandonati dal Pd sulla strada della realpolitik, valori che includono, che non discriminano, che accolgono, che difendono e sostengono chi arranca nella vita, che riequilibrano un sistema squilibrato. Tanta roba, per provare a fermare la corsa pazza verso una società “liquida” senza radici autentiche, in cui la politica insegue la semplificazione e l’inconsistenza di facciata, la cultura ha raggiunto livelli di volgarità e mistificazione come mai prima d’ora e una classe dirigente di infimo livello ci governa. E’ un popolo piegato dalle difficoltà quello che Schlein si troverà di fronte, disorientato, alla ricerca di parole di speranza sul futuro e di una mano tesa sul tempo attuale.

Perché è complicatissimo vivere oggi nel nostro Paese, soprattutto per chi – come le donne – deve sopperire alla mancanza di welfare e occuparsi della cura a scapito della qualità sociale e culturale della propria vita; come i tanti giovani, parcheggiati in scuole e università degradate e intellettualmente carenti, in attesa di un lavoro precario a vita; come gli anziani ormai considerati fenomeni solo se diventano macchiette di se stesse, occhieggiando alla disinibizione e alla volgarità per ritornare ad essere considerati. E’ ormai un mondo alla rovescia che bisognerà provare a rimettere nella giusta posizione, laddove giusta vuol dire proprio giusta. Una società in cui si riaffermino i diritti, la dignità delle persone, una giustizia sociale attenta, una possibilità per tutti. E tutto ciò in uno Stato che rispetti le libertà e si prende cura dei propri cittadini.

In questo momento drammatico in cui ci sentiamo sopraffatti, in cui assistiamo agli scempi di una politica ignobile e in cui tutto avviene “nonostante” noi, abbiamo il dovere, orfani della sinistra, di dare credito e sostegno alla nuova segretaria di quel partito che fu di Berlinguer, e che oggi prova a risollevarlo dalla palude in cui era sprofondato.

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