Mi meraviglio non poco di come abbia potuto ricoprire l’incarico di ammiraglio della Guardia Costiera“. È l’offesa pronunciata a L’aria che tira (La7) da Giorgio Mulè, portavoce di Forza Italia e vicepresidente della Camera dei deputati, all’indirizzo di Vittorio Alessandro, ex portavoce del Comando generale delle Capitanerie di porto e ammiraglio in congedo, che nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme sulle procedure applicate al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.

Il dibattito è incentrato sulla tragedia di Cutro e Mulè difende l’operato del ministro dell’Interno Piantedosi, nonché del governo Meloni, ponendo l’accento sul decreto Ong, approvato lo scorso 23 febbraio in Senato: “Questo decreto aiuta le Ong, perché prima per avere il porto sicuro aspettavano anche 10 giorni in mare. Con questa legge invece hanno immediatamente il porto”.

Quando ha la parola, l’ammiraglio Alessandro fa notare che molti dati sulla quantità di salvataggi SAR non sono più presenti sul sito della Guardia Costiera, ma solo su quello del Viminale. E aggiunge: “Non tutti gli eventi di soccorso sono eventi SAR“.
Alessandro viene immediatamente interrotto da Mulè, che non lo lascia parlare a dispetto degli inviti dell’ammiraglio a far concludere il suo intervento.
“I dati SAR sono importanti – spiega Alessandro – perché ci danno il senso non solo dell’impegno istituzionale dell’Italia, ma anche della qualità del servizio e della situazione. Quanti cronisti non riescono ad avere informazioni su quello che sta succedendo? Io le mie informazioni le traggo spesso da Radio Radicale, che fa un quotidiano lavoro di informazione su quello che succede nel canale di Sicilia”.
Ancora una volta l’ammiraglio viene investito da urla di dissenso di Mulè, che viene invitato a non interrompere.

Alessandro poi smonta la tesi del deputato di Forza Italia, secondo cui il nuovo decreto sui flussi migratori favorirebbe le Ong: “Non ne sono così sicuro. Proviamo a chiederlo proprio alle Ong”.
“Lo dice il comandante generale della Guardia Costiera”, risponde Mulè, riferendosi una audizione del contrammiraglio Giuseppe Aulicino che si sarebbe tenuta alla Commissione Trasporti della Camera il 16 febbraio 2023, ma di cui non c’è traccia sul sito ufficiale.
Alessandro gli fa notare la gaffe (la seconda nella stessa trasmissione, dopo quella del ‘non buttiamo il bambino sporco con l’acqua’): Aulicino è un contrammiraglio, ma non il comandante generale della Guardia Costiera, che è Nicola Carlone.
E Mulè reagisce nel peggiore dei modi: “Aulicino ha più voce in capitolo di lei, visto che è in congedo. E allora abbia rispetto per chi oggi ricopre ruoli istituzionali. Lei fa soltanto delle supposizioni basate sul nulla. Io mi meraviglio non poco di come lei abbia ricoperto quell’incarico. Ma roba da matti. Lei dovrebbe parlare per fatti, non con la sfera magica nell’interrogare l’ignoto. Ammiraglio, ma si rende conto?”.
I fatti li vediamo“, commenta Alessandro, senza cogliere lo sgarbo del parlamentare.

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