Sindacati e associazioni di rappresentanza degli inquilini contro il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che mercoledì, in question time, ha confermato che il governo non intende rifinanziare i fondi destinati agli affitti e alla morosità incolpevole (320 milioni per il 2022) azzerati dalla legge di Bilancio. E si è limitato ad auspicare un “nuovo, ambizioso, rivoluzionario, visionario piano casa a livello nazionale” perché “non è più con un intervento sporadico, una tantum o il bonus che si può risolvere un problema che riguarda milioni di famiglie”. Non solo: giovedì, denuncia l’Unione Inquilini, “governo e maggioranza hanno votato contro e, quindi, respinto, un ordine del giorno presentato dall’on. Furfaro (Pd) che chiedeva il ripristino del fondo. Solo qualche giorno fa importanti esponenti della maggioranza avevano dichiarato che si stava agendo per il ripristino dei fondi e solo tre giorni fa l’on. Lupi, intervenendo ad Agorà, su RAI 3, aveva annunciato che si sarebbe intervenuti con un prossimo decreto”. Per l’associazione degli inquilini, Sunia e Cgil, non ripristinare i fondi equivale a lasciare per strada decine di migliaia di persone sotto sfratto.

Per Cgil e Sunia quelle di Salvini sono “parole sconcertanti”: il fondo affitti e morosità incolpevole “non può essere azzerato e non può essere definito un “intervento spot, un bonus”, e intanto si annuncia un Piano casa di cui però non conosciamo contenuti, risorse, tempi”. La Confederazione e il sindacato degli inquilini avvertono che “in un momento storico di crescita della povertà, il venir meno dei contributi per l’affitto e la morosità incolpevole produrrà sicuramente un forte incremento degli sfratti per morosità (circa 70mila ad oggi) con richieste di esecuzioni. Una situazione allarmante”. Infatti “le Regioni e i Comuni, citati dal Ministro Salvini come soggetti da coinvolgere, sono privati – e loro stessi lo denunciano – di un finanziamento necessario per far fronte alle gravi situazioni di disagio abitativo. Una condizione su cui grava l’aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse, dei canoni di affitto. Per quest’anno, presso gli sportelli comunali non sarà possibile presentare domande per tale fondo, non ci saranno aiuti per le famiglie che sino al 2022 ne hanno beneficiato e per le amministrazioni locali che si troveranno a fronteggiare questa situazione senza adeguati strumenti e risorse”.

“Nel suo intervento il ministro Salvini non ha mai citato le famiglie con sfratto, le 650.000 famiglie nelle graduatorie, le 899.000 famiglie che hanno redditi da povertà assoluta e che sono in affitto”, aggiunge Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini. “Il governo prosegue nella sua crociata contro i poveri e si sta assumendo la responsabilità gravissima di far aumentare vertiginosamente il numero degli sfratti esecutivi perché è chiaro che, una volta esauriti i fondi relativi agli anni precedenti, altre 300mila famiglie saranno gettate nel baratro della morosità incolpevole”.

“Salvini ha pronunciato parole allarmanti in merito al contributo per la morosità incolpevole – ha detto il consigliere del M5s in Lombardia, da anni attento al tema del diritto alla casa, Nicola Di Marco – Salvini, fra un travestimento da capocantiere e un selfie con il piatto del giorno, ha confermato di essere totalmente impreparato sull’argomento, definendo il fondo un ‘intervento spot, un bonus’ da azzerare. Assordante il silenzio di Fontana e di Regione Lombardia. Sembra incredibile, ma nella sua guerra dichiarata alle persone in difficoltà il centrodestra è arrivato a minacciare la casa di oltre 100mila famiglie. L’azzeramento dei fondi a contributo perduto per morosità incolpevole – ha continua Di Marco – deciso dal governo, rappresenta l’ennesimo vile attacco del centrodestra verso chi è in difficoltà”.

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