“Il governo di destra di Giorgia Meloni legittima azioni come quelle successe davanti alla nostra scuola, invece di condannarle. Eppure l’antifascismo non dovrebbe dividere la politica, dovrebbe essere un principio che appartiene a tutti”. Niccolò, studente del liceo Michelangiolo di Firenze e direttore del giornale dell’istituto, sta per entrare nell’antica sede di Via della Colonna. Gli studenti, riuniti in consiglio, discuteranno di ciò che è successo il 18 febbraio scorso: l’aggressione ad alcuni giovani del collettivo Sum del liceo Michelangiolo per cui sono stati identificati sei aderenti alla formazione di destra ed estrema destra Azione Studentesca. Dopo la manifestazione antifascista che il 21 febbraio ha portato in strada duemila persone, è tempo di decidere se la scuola sporgerà denuncia o meno.

Non è la prima volta che gruppi studenteschi di fazioni politiche opposte si scontrano nella nostra città, succede da anni”, spiega al ilfattoquotidiano.it Niccolò, “ma c’è una grande differenza questa volta: la premeditazione. È stato un agguato in piena regola”. Vedere due compagni di scuola aggrediti in quel modo, in un giorno di lezioni qualsiasi, fa crescere ulteriormente il senso di coesione tra i giovani dell’istituto. “Eravamo già molto uniti. Al Michelangiolo convivono molte aree politiche che la pensano anche in modo molto diverso. Ma il confronto è stato sempre costruttivo. D’altronde sull’antifascismo siamo tutti d’accordo: è di tutti. Non è una scelta politica, è una scelta di legalità, costituzionale”.

I militanti di Azione Studentesca, accusati dell’aggressione, sono legati a Fratelli d’Italia, il primo partito di governo. Condividono con loro – e anche con l’associazione culturale di destra identitaria Casaggì – la sede di via Frusa, attorno alla quale, il 21 febbraio, ha manifestato il corteo antifascista organizzato dagli studenti. “Siamo soddisfatti della risposta della piazza”, commenta a ilfattoquotidiano.it Ivan Covelli, portavoce di Studenti Autorganizzati Firenze, uno dei collettivi che ha diretto la protesta. “Le persone hanno portato con noi in strada la rabbia per ciò che è accaduto. Si percepiva chiaramente l’indignazione pubblica della Firenze antifascista riguardo all’aggressione, ma anche la voglia generale di lottare per questa causa”, continua Covelli che promette: “Era solo un passo, non ci fermeremo. L’obiettivo è eradicare i fascisti dalla nostra città”.

Se è evidente il conflitto tra gli studenti che hanno organizzato la manifestazione e i partiti di destra al governo, è altrettanto chiara la paura che i giovani hanno di essere strumentalizzati dalle opposizioni. Il rischio, spiegano gli studenti, è che diventi una bagarre politica fine a se stessa. Dibattuta nelle Aule del Parlamento o del Consiglio regionale e non in grado di offrire soluzioni concrete alla collettività. “Se le forze politiche sono vicine alle nostre istanze?”-, si chiede Niccolò – “Chi è contro l’antifascismo sicuramente no. Chi, a parole, si dice favorevole non lo so. L’importante è che vengano presi provvedimenti reali il prima possibile”.

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