Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come accaduto lo scorso anno le risorse per gli ecobonus destinati alle varie fasce di due e quattro ruote a limitato impatto ambientale, 630 milioni resi disponibili dal 10 gennaio scorso per le prenotazioni dei concessionari, stanno avendo fortune alterne.

I fondi destinati a veicoli ibridi (full e mild), nonché a benzina e gasolio a basse emissioni, sono praticamente andati a ruba: i 150 milioni e destinati ai vetture di categoria M1 con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi di anidride carbonica sono esauriti in meno di un mese.

Molto meno successo hanno invece riscosso quelli, più corposi, riservati all’acquisto di auto ibride plug-in, cioè ricaricabili alla spina, ed elettriche. Nel primo caso, della dotazione iniziale di 235 milioni di euro ne sono stati utilizzati solo 16 (rimanenti 219), così come nel secondo: dei 190 milioni iniziali ne rimangono ben 174. A testimonianza di come nel nostro Paese la mobilità elettrica fatichi a ritagliarsi spazio.

Per quanto riguarda le due ruote, infine, gli incentivi sembrano aver avuto un discreto riscontro: la dotazione iniziale era di 35 milioni di euro, utilizzata per due terzi. Di quella, infatti, rimangono solo 12 milioni.

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