Un post culinario è stato bloccato sul noto canale social di Zuckerberg. Facebook ha messo i bastoni tra le ruote a una campagna pubblicitaria del panino alla Finocchiona, tipico salume della tradizione toscana, ritenendolo offensivo. Dopo aver postato la campagna del nuovo progetto culinario firmato Interiora Design, l’agenzia di comunicazione lo ha visto bloccare da Facebook, che ha ravvisato nella parola “Finocchiona” il tentativo di “insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette”. Immediatamente l’agenzia si è rivolta al team Facebook per far riabilitare l’inserzione e renderla di nuovo visibile, ma a poco è servito. A questo punto è stato più facile per Interiora Design rifare l’intera campagna pubblicitaria in modo da non avere più problemi con l’algoritmo di Facebook.
Nel nuovo post si vede un panino farcito con formaggio e appunto la Finocchiona, con scritto: “La Finocchiona è un prodotto che ha il sapore della storia. L’origine risale al Medioevo, quando i norcini per sopperire all’uso del pepe, perché troppo raro e costoso, aggiunsero all’impasto i semi di finocchio. Nacque così la Finocchiona e nel corso dei secoli successivi diventò la regina delle tavole nobiliari e delle osterie più famose della Toscana”. Invitando poi le persone: “A provare il nostro panino con Finocchiona, pecorino e pesto di zucca!”. Una ricetta da far leccare i baffi.
Pare però che non sia la prima volta che un inconveniente del genere accade. L’agenzia di pubblicità Laboratorio Com ha rivelato che tentativi simili di censura sono accaduti anche a loro. “Ci capita spesso e per motivi anche più assurdi. Facciamo campagne su alcune tipologie di categorie, come persone con determinate malattie, e Facebook ce le blocca puntualmente pensando siano discriminatorie” ha spiegato, concludendo: “È il limite dell’intelligenza artificiale tanto bella quanto dannosa”.