Cultura

Italo Calvino, nel centenario della nascita il Piccolo Teatro di Milano dà il via alle celebrazioni: in scena la prima assoluta del Barone Rampante

La trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo dello scrittore ligure è in programmazione al Piccolo Teatro Grassi fino al 5 febbraio 

di Gabriele Gelmini

Il Piccolo teatro di Milano celebra Italo Calvino nel centenario della sua nascita con la messinscena de Il Barone Rampante, per la regia di Riccardo Frati. Il romanzo omonimo, pubblicato nel 1957, è il secondo tassello di una trilogia – gli altri sono Il Visconte Dimezzato (1952) e Il Cavaliere Inesistente (1959) – chiamata ‘I nostri antenati’. Al centro della storia, narrata dal mite e remissivo Biagio Piovasco di Rondò, si trova lo spavaldo fratello maggiore Cosimo, che appena dodicenne si rifiuta di mangiare un piatto di lumache preparato dalla sorella e si rifugia su un albero per non scenderne mai più. In questo modo, il piccolo barone sfida e vince le convenzioni aristocratiche che dominano una fiabesca Liguria di fine Settecento, nel clima che darà poi il via alla Rivoluzione francese.

Riccardo Frati, che ha curato anche l’adattamento teatrale dell’opera, resta fedele alle parole del romanzo, allo sviluppo degli eventi e alla caratterizzazione dei personaggi. Il regista delinea uno spettacolo quasi stilizzato nella scenografia, curata da Guia Buzzi, in cui si alternano veli e scale sospese nel vuoto: in questo modo, anche il suo Cosimo non tocca mai terra. La presenza di alberi, cavalli e del fido Ottimo Massimo, il cane del protagonista, è garantita da meccanismi teatrali artigianali, che ricordano tanto il Sogno di una notte di mezz’estate di Ronconi; e i giochi di luci e proiezioni firmati da Luigi Biondi aggiungono un tocco cinematografico alle scene. Completa l’atmosfera onirica il ricorso ai costumi eleganti di Gianluca Sbicca, che marcano i diversi ruoli sociali e le differenti fasi della vita dei protagonisti.

Claudio Longhi, direttore artistico del teatro milanese, afferma che l’adattamento teatrale di Frati “compone una partitura tesa a decifrare il ramificato dettaglio della realtà”. Il regista, infatti, dichiara di aver voluto sviluppare la vicenda attraverso una ‘dialettica verticale’ non soltanto fisica – Cosimo che vive sugli alberi – ma anche concettuale: un cambiamento di punto di vista sul mondo, per comprendere meglio ciò che già si conosce.

Lo spettacolo è interpretato da Mauro Avogadro, Giovanni Battaglia, Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero e Francesco Santagada, ed è in programmazione al Piccolo Teatro Grassi fino al 5 febbraio.

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