Cultura

Il Carnevale di Viareggio compie 150 anni. La presidente Marcucci: “Il vero simbolo? la Ballerina di Lebigre, imponente, etnica, commovente”

"Il comitato delle celebrazioni dell’ex-ministro della cultura, Franceschini, non ha riconosciuto come centenario il 150° del Carnevale di Viareggio perché non è un numero pari, cioè né 100, né 200; abbiamo chiesto subito risorse al nuovo Governo e ora siamo in attesa", ha raccontato Marcucci a FQMagazine

di Marco Ferri

Buon compleanno Carnevale di Viareggio. La tradizionale manifestazione della “perla della Versilia” compie 150 anni e in queste ore la Fondazione Carnevale di Viareggio, presieduta sin dal 2016 dall’imprenditrice Marialina Marcucci, sta dando gli ultimi ritocchi a un cartellone particolarmente ricco, in linea con l’anniversario che si sta per celebrare.

La tradizione vuole che la prima sfilata carnevalesca a Viareggio si tenne il giorno del martedì grasso del 1873, progettata al Caffè del Casinò. All’inizio si utilizzavano dei calessi, poi al cambio del secolo iniziò l’epoca dei carri sui quali, per realizzare sculture effimere di grandi (talvolta grandissime) dimensioni, lavoravano intere squadre di “artisti”, molti dei quali rubavano il tempo al proprio lavoro, quello dei calafati, che operavano nella Darsena viareggina, presso i cantieri navali, per creare straordinarie imbarcazioni. Anno dopo anno – con esclusione dei periodi bellici – il Carnevale di Viareggio è cresciuto, nel 1930 si è dotato di una propria maschera (Burlamacco) e oggi è una manifestazione che mette insieme corsi mascherati, feste tradizionali, kermesse rionali, spettacoli di vario genere e appuntamenti culturali capaci di richiamare anche 600mila persone, tutte dedite allo sberleffo, l’ironia, la satira per un grande rito collettivo che neanche il Covid è riuscito a fermare.

L’edizione del 150° anniversario tra il 4 e il 25 febbraio prevede ben sei corsi mascherati sui viali a mare dove sfileranno nove carri allegorici di prima categoria, quattro di seconda, nove mascherate e dieci maschere isolate. E trattandosi di un’edizione speciale scendono in campo anche tutti i musei viareggini dove sono previste ben cinque mostre tutte collegate al Carnevale compresa “Che la festa cominci…”, l’esposizione alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” di Viareggio, che si inaugura sabato 28 gennaio e che propone la storia del Carnevale in una serie di dipinti provenienti da alcuni dei più prestigiosi musei italiani ed esteri.

Sto vivendo fortissime emozioni – dice la Presidente Marcucci – grazie all’arrivo in museo di alcuni importanti quadri che saranno in mostra per raccontare la storia del Carnevale dal XVII secolo fino al Novecento nelle grandi città d’arte italiane. E quello che mi colpisce di più, è Il carro d’oro di Johann Paul Schor, uno dei tre provenienti dagli Uffizi. Sarà un mostra bellissima, così come tutta l’edizione che celebra il 150° del Carnevale di Viareggio, a cominciare dal ritorno delle feste rionali. Anche gli esercenti dei viali a mare esporranno testimonianze della festa e poi una bella mostra di costumi a Villa Argentina che ricreerà l’atmosfera delle feste di fine Ottocento, e poi un’altra bellissima mostra a Villa Paolina che racconta tutto il Novecento attraverso le opere di pittori versiliesi e infine un’esposizione al museo della marineria che racconta il rapporto antico e profondo tra i maestri calafati e le radici del nostro Carnevale”.

Costruire un cartellone così ricco ha comportato un grande sforzo sia a livello umano, sia economico e non sempre la Fondazione del Carnevale di Viareggio ha ricevuto il sostegno sperato: “A questo importante appuntamento – prosegue Marcucci – ci siamo preparati basandoci un po’ su certezze, come i contributi regionali, comunali e di alcune fondazioni bancarie, e un po’ su previsioni, soprattutto degli incassi dei nostri corsi mascherati. Con tutto ciò abbiamo costruito un budget che, grazie anche a tanti sponsor, di costruire il programma e io sono ottimista”.

Tuttavia dalla lista dei sostenitori di una manifestazione così importante anche per il territorio, brilla per la sua assenza proprio lo Stato: “Vero! Il comitato delle celebrazioni dell’ex-ministro della cultura, Franceschini, non ha riconosciuto come centenario il 150° del Carnevale di Viareggio perché non è un numero pari, cioè né 100, né 200; abbiamo chiesto subito risorse al nuovo Governo e ora siamo in attesa. Come in passato, io credo che grazie all’opera di tanti parlamentari il Governo ha ascoltato tante istanze di Carnevali di tutta Italia… diamo loro del tempo per pensarci. Io resto ottimista e spero tanto anche nella presenza del sole”.

Marialina Marcucci è Presidente del Carnevale di Viareggio dal 2016: “Lo scriva, la prego: lo sono da troppo tempo. Tutto va rinnovato, cambiato. Io le mie emozioni di Carnevale le ho vissute anche quando non ero Presidente e invito chiunque a venire alla Cittadella, nel nostro hangar dedicato alle esposizioni temporanee, dove c’è qualcosa che tutto è fuorché temporaneo, ma simbolico, e lo sarà per molto tempo: la Ballerina di Lebigre, altissima, imponente, etnica, commovente. Io credo che quella sia il vero simbolo del Carnevale di Viareggio”.

Quest’anno la manifestazione compie un secolo e mezzo, ma era e rimane immersa nella contemporaneità. Un esempio su tutti, il rapporto con internet e i social network: “Noi sperimentiamo già da alcuni anni – aggiunge la Presidente – la crescita di presenza, partecipazione e vendita dei biglietti tramite il web; ciò serve anche per far sì che il rapporto tra il Carnevale e il pubblico sia costante e lungo tutto l’anno, senza ridurlo al mero corso invernale. Senza contare che i social, con la circolazione di informazioni, aiutano a tramandare per esempio le radici della festa e a raccogliere le indicazioni che arrivano dalle nuove generazioni. Dai minivideo di Tik Tok alla sterminata galleria fotografica di Instagram, il Carnevale di Viareggio c’è; anzi da quest’anno abbiamo anche un’attività di podcast che aiuta a trasformare il Carnevale da semplice racconto a poema che non è mai uguale”.

Ma c’è un obiettivo che il Carnevale ancora non ha raggiunto? “Fu tanto l’interesse per il Carnevale durante gli anni Cinquanta e Sessanta dello scorso secolo, anni gloriosi, e adesso lo vediamo crescere di nuovo. Anche a livello internazionale. E questo fa tanto bene soprattutto a livello economico. In passato abbiamo sofferto per le strutture alberghiere chiuse, nel senso che facevano solo il periodo estivo, invece adesso c’è un crescendo di richieste alberghiere e a due settimane dall’inizio dei corsi siamo già in difficoltà per soddisfare la richiesta di camere per questa edizione. D’altro canto spero che questo interesse cresca ancora e coinvolga anche porzioni più ampie del territorio, perché chi viene al Carnevale di Viareggio può sfruttare l’occasione per visitare anche altre città come Pisa, Lucca, Firenze etc… In definitiva, ho impiegato questi miei primi sette anni alla guida della Fondazione per aumentare la percezione della parola ‘Carnevale’, e non solo quello di Viareggio, che affonda le proprie radici nella cultura. Spero che nei prossimi anni il trend s’intensifichi e, oltre all’interesse per il Carnevale in senso stretto, cresca anche il beneficio economico che questo induce. Sono certa che Carnevale e cultura formino un binomio perfetto per attivare un circuito virtuoso che fa bene all’economia”.

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