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Sindrome del Grinch, il 58% della popolazione italiana odia il Natale: ecco perché e cosa fare per “sopravvivere”

In questo periodo, secondo l’indagine di MioDottore, quasi 2 italiani su 5 (39%) attribuiscono il malessere a una situazione familiare delicata che non permette loro di godere appieno delle feste e una percentuale simile (36%) soffre quei “parenti serpenti” con i quali è obbligato a condividere la stessa tavola. In parallelo, anche l’avvicinarsi della fine dell’anno lavorativo genera ansia

di 30science per Il Fatto

C’è a chi basta ascoltare un canto natalizio o passeggiare tra le luci colorate per andare in brodo di giuggiole. E c’è chi invece al solo pensiero viene voglia di addormentarsi all’Immacolata e poi svegliarsi dopo l’Epifania. A qualcuno potrà sembrare strano, ma il Natale non piace a tutti. Anzi più della metà degli italiani odia le feste natalizie e tutto quello che gira intorno a esse. Si tratta di coloro che soffrono della sindrome del Grinch, dal nome dell’immaginaria creatura verde che vuole rubare il Natale, e che secondo una recente indagine di MioDottore “colpisce” il 58 per cento della popolazione italiana. “Il Natale – spiegano gli esperti di Guidapsicologi.it – è un periodo teoricamente felice, dove sembra che la tristezza non riesca a trovare spazio. Tuttavia, molte persone in queste date non si sentono in linea con i sentimenti di gioia e armonia, anzi”. Difficile riconoscere, accettare e comprendere questo stato d’animo. “In questo periodo, in cui tutti i messaggi che ci arrivano sono di felicità e armonia familiare, in quelle famiglie dove vi sono conflitti o dove recentemente è avvenuto un decesso, si crea una sensazione di profondo disagio – continuano – esattamente a causa del contrasto che si genera tra come ci si sente e come invece la società richiede che ci si dovrebbe sentire. Ci si sente fuori posto, sbagliati, come se il proprio stato d’animo fosse illecito, come se in questi giorni il diritto di essere tristi e nostalgici fosse sospeso. E questo fomenta il malessere interno”.

In questo periodo, secondo l’indagine di MioDottore, quasi 2 italiani su 5 (39%) attribuiscono il malessere a una situazione familiare delicata che non permette loro di godere appieno delle feste e una percentuale simile (36%) soffre quei “parenti serpenti” con i quali è obbligato a condividere la stessa tavola. In parallelo, anche l’avvicinarsi della fine dell’anno lavorativo genera ansia, tanto che il 39% degli intervistati lamenta una maggiore preoccupazione causata dai numerosi impegni sul luogo di lavoro, come bilanci, scadenze e pianificazioni per il nuovo anno.

“I sintomi più comuni della sindrome del Grinch – spiegano gli esperti – sono un turbamento emotivo che ci assale prima di Natale, includendo tutto ciò ad esso relazionato. Molto spesso si tratta di emozioni come tristezza e rabbia. Inoltre, c’è una tendenza all’isolamento, perché anche la folla, lo shopping, le luci e i canti natalizi sono estremamente fastidiosi per queste persone. Questa sindrome è sofferta prevalentemente in età adulta, a seguito di eventi negativi che hanno portato a respingere questa tipologia di festività e di buon umore collettivo dettato dal calendario”.

La crisi economica e la paura del Covid non fanno altro che peggiorare la sindrome del Grinch o può trasformare un “fanatico” del Natale nella sua nemesi. “Gli ultimi eventi sociali e mondiali – dicono gli psicologi – interagiscono inevitabilmente con il nostro stato d’animo, e molte persone provano comprensibilmente tristezza davanti alle notizie quotidiane. Inoltre, l’inflazione ha un grande peso sulla maggior parte degli italiani, che si trovano a dover sostenere spese extra tra regali e banchetti. Infine, sebbene meno frequenti, alcune persone non sono ancora in grado di ricongiungersi con le loro famiglie nei giorni designati a causa del Covid. Tutto ciò influisce sul nostro stato d’animo e sul modo in cui percepiamo le festività natalizie”.

Visto che dal Natale è difficile scappare è possibile però seguire qualche semplice suggerimento che aiuta superare il cattivo umore durante le feste. Al primo posto, quando è possibile, gli esperti consigliano di partire e viaggiare. “Pratica sempre più diffusa, perché non c’è motivo di essere eroi e rimanere in una situazione non piacevole”, dicono gli psicologi. “Bisogna invece imparare a pensare a noi stessi. Se stare in casa durante le feste aumenta la sensazione di malinconia, perché non trovare una divertente soluzione alternativa che ci permetta di stare bene?”, aggiungono. Il secondo suggerimento è quello di dedicare un tempo limitato agli impegni formali e natalizi. “Valuta il tuo limite di sopportazione e impara a rifiutare gli inviti che non ti interessano”, sottolineano gli esperti. “Premia la tua resistenza”: è il terzo consiglio. “È importante riconoscere il merito del sacrificio e premiarsi per una buona gestione dei doveri natalizi. Un regalo, un momento per sé, un po’ di consapevole autocompiacimento”, suggeriscono gli psicologi. E ancora: “rifiuta senza sentirti in colpa”, dicono. “In alcuni casi è necessario un bel ‘no’ liberatorio. Non devi aver paura di non partecipare agli eventi a cui hai partecipato fino all’anno scorso. Via i sensi di colpa e sì a un po’ di sano egoismo”, aggiungono.

Ai Grinch, inoltre, si invita a essere più positivi: “Dobbiamo trovare il lato positivo e il bello del trascorrere del tempo con persone che vediamo poco ma che, nonostante tutto, fanno parte da sempre della nostra vita”. Tra le attività che possono aiutare a “sopravvivere” alle feste ci sono yoga, mindfulness o esercizi di rilassamento. “Trova il tempo per non soccombere agli eventi, cerca momenti per riprendere il contatto con te stesso ed eliminare le tensioni accumulate”, suggeriscono gli psicologi. Per chi è lontano da casa, si invita a non scoraggiarsi e a ricorre a uno dei tanti strumenti che consentono oggi di attenuare la distanza. “Fai qualcosa di socialmente utile”, consigliano ancora gli esperti. “Invece di partecipare a pranzi e cene che non ci interessano, un’ottima alternativa è quella di dedicare il nostro tempo ad aiutare chi ha più bisogno, ad esempio nella mensa dei poveri, per strada o negli ospedali”, aggiungono. E poi: perché non approfittare del tempo a di stagnazione generale per dedicarsi a ciò che più piace.

“Infine, è molto utile ricordare che si tratta di un fenomeno temporaneo – spiegano gli psicologi – il Natale passerà e la vita tornerà al suo ritmo naturale, al quale tornare con più entusiasmo dopo le feste. Vedi il lato positivo: le vacanze! Approfittane per fare attività che ti piacciono. È anche un buon momento per una vacanza rilassante nella natura, per sfuggire al trambusto delle città. Soprattutto, prenditi cura delle tue emozioni e non sfogare le tue frustrazioni sugli altri, alla fine si tratta solo di sopravvivere al Natale senza ferire le persone a cui vuoi bene”.

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