Vede la sua istituzione travolta dallo scandalo Qatargate, con le accuse di corruzione piovute fino ai vertici dello stesso Parlamento europeo, e reagisce con forza annunciando un’inchiesta interna per fare chiarezza e migliorare la trasparenza nei rapporti. Insomma, annuncia una “scossa”. La presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola si dice “infuriata” e “dispiaciuta” per quanto sta emergendo nell’inchiesta sulla presunta corruzione di alcuni membri del Parlamento europeo, compresa la vice-presidente Eva Kaili, e durante la plenaria avvisa: “Non metteremo la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un’indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per valutare come i nostri sistemi possano diventare ancora più impermeabili”.

“Avvieremo un processo di riforma – ha aggiunto – per verificare chi ha accesso alle nostre sedi, come vengono finanziate queste organizzazioni, quali legami hanno con Paesi terzi, chiederemo maggiore trasparenza sugli incontri con attori stranieri e con chi è legato a loro. Daremo una scossa a questo Parlamento”. Tra i primi atti già approvati ad ampia maggioranza c’è una discussione sul tema, fissata per martedì pomeriggio, e il via libera a una risoluzione che approderà in aula a Strasburgo. Alla proposta della co-presidente del gruppo della sinistra, Manon Aubry, hanno risposto favorevolmente anche Renew Europe e il Ppe chiedendo però di lavorarci “a mente fredda” a partire da gennaio.

“Non è esagerato dire che gli ultimi giorni siano stati i più lunghi della mia carriera. Sono infuriata, dispiaciuta, e questi sono i sentimenti che accompagnano la mia determinazione a rafforzare quest’istituzione – ha spiegato Metsola – L’Europarlamento è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco”. La presidente ha definito “nemici della democrazia” i corruttori sostenendo che ritengono una “minaccia” l’esistenza stessa del Parlamento: “Non si fermeranno davanti a nulla. Questi attori maligni, legati a Paesi terzi autocratici, hanno presumibilmente armato Ong, sindacati, individui, assistenti ed eurodeputati nel tentativo di sottomettere i nostri processi. I loro piani maligni sono falliti”.

Metsola ha quindi spiegato che “i nostri servizi, di cui sono incredibilmente orgogliosa, collaborano da tempo con le autorità giudiziarie e di polizia nazionali competenti per smantellare questa presunta rete criminale”. L’Eurocamera, ha aggiunto, ha “agito in sintonia con le autorità” per “garantire il rispetto di tutti i passaggi legali, la conservazione di tutte le informazioni e, ove necessario, la messa in sicurezza delle apparecchiature informatiche, la sigillatura degli uffici e la possibilità di effettuare perquisizioni domiciliari”. Quindi ha rimarcato: “Questo scandalo non è una questione di destra o sinistra, non è questione di nord o sud”. E ha chiesto di evitare strumentalizzazioni di questo scandalo a fini politici.

“Proteggeremo coloro che ci aiutano a smascherare la criminalità e lavorerò per esaminare i nostri sistemi di denuncia per vedere come possono essere rafforzati – ha spiegato Metsola – Ma devo anche dire che, mentre possiamo sempre cercare di aumentare i deterrenti e la trasparenza, ci sarà sempre qualcuno per il quale un sacchetto di denaro vale sempre il rischio, ciò che è essenziale è che queste persone capiscano che verranno catturate. Che i nostri servizi funzionano e che dovranno affrontare la legge nella sua interezza. Come è successo in questo caso”. Di fronte allo scandalo Qatargate, Metsola ha quindi comunicato che l’apertura del mandato negoziale per la relazione sull’esenzione dal visto con il Qatar e il Kuwait, prevista per oggi, dovrà essere rinviata in commissione.

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Qatargate, perquisito il Parlamento Ue a Bruxelles. Eva Kaili e il padre trovati con 750mila euro in contanti: 17mila a casa di Panzeri in Italia

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Qatargate, il discorso di Metsola: “Sono stati i giorni più lunghi della mia carriera, sono infuriata. La democrazia europea è sotto attacco”

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