Moda e Stile

Marco Boglione porta Kappa nella Sport Couture: a Milano apre il secondo Basic Village nell’ex fabbrica di gomme d’inizio Novecento

Tutto nacque da una visione. Prima degli altri: la storia di Kappa

di Januaria Piromallo

Questa è la storia di un brand nato due volte. Ma è anche la storia di un legame profondo che è andato oltre i colpi maldestri del destino. Marco Boglione, a 25 anni, è stato nominato direttore commerciale e marketing del Maglificio Calzificio Torinese come assistente dell’amministratore delegato Maurizio Vitale. 20 anni dopo, nel 1995, la compra dal fallimento. Nasce cosi BasicNet. “Nel nostro piccolo vogliamo essere globali”, disse. E così è stato. Nel 1999 BasicNet viene quotata in Borsa. Nel 2004 la holding diventa proprietaria di altri storici marchi, K-Way e Superga. Nel luglio 2017 BasicNet acquisisce anche i marchi Briko e Sebago.
Ma occorre ritornare indietro, al primo incontro tra il visionario Maurizio e il giovane sognatore Marco al quale ripeteva come un mantra: ”La Fiat è andata in Unione Sovietica a portare le automobili, noi andiamo a portare i jeans”.

Era la primavera del 1979 quando Vitale annunciò l’accordo da 100 milioni di dollari per la produzione dei Jesus in Urss. Intanto il creatore della Jesus e della Robe di Kappa con un altro giovane fotografo di talento Oliviero Toscani aveva anticipato la moda del messaggio ad effetto con trovate pubblicitarie destinate a fare epoca: “La pubblicità intesa come immagine e come sponsorizzazione. Nel 1973 i manifesti di una ragazza inguainata in un attillassimo jeans (che poi era la fidanzata di Oliviero) con la cerniera provocatoriamente semi aperta tappezzarono l’Italia con la scritta provocatoria “Non avrai altri jeans all’ infuori di me”, fu ordinata la rimozione per vilipendio della religione. Non si poteva barattare la parola di Cristo e “giocare” con i Comandamenti.

Maurizio Vitale continuò sulla strada della provocazione ad ogni costo. E lo fece con un nuovo manifesto che mostrava un memorabile fondoschiena esaltato da un hot pants di jeans: “Chi mi ama mi segua”. E lo seguirono milioni di acquirenti. Dai manifesti alle sponsorizzazioni il passo fu breve. Vitale intuì che la tecnica del messaggio pubblicitario stava cambiando e imboccò la strada nuova. Poi giocò un’ altra carta clamorosa: con le Robe di Kappa fece gareggiare campioni come Carl Lewis, Mary Decker, Edwin Moses. Poi la malattia fece naufragare tutto, Maurizio mori’ a soli 42 anni. Ma quell’energia che fino all’ultimo non lo abbandonò l’ha ereditata Marco. Raddoppiata. Con Maurizio il logo inconfondibile dei due omini di spalle accovacciati comparve sulle magliette della Juventus dei tempi d’oro. Con Marco, Kappa è lo sponsor della Fisi, Federazione Italiana Sport Invernali (e non solo).

Marco neanche durante il lokdown è stato fermo, anzi per lui è stato una palestra per la mente. Nel suo vocabolario di ci sono altre due parole chiavi: Cultura e Sostenibilità. Dal 2020 è il presidente della Fondazione Cavour che si occupa di divulgare il nome di Camillo Benso Conte di Cavour. Mentre Basic Net Village di Milano è ricavato dal recupero di una vecchia fabbrica di gomme d’inizio Novecento e sul tetto ci sono pannelli solari che alimentano l’illuminazione. Un polo multifunzionale di 4500 metri quadrati che ospitano laboratori di creatività, show room, loft a uso residenziale, spazi commerciali destinati alle start up e il ristorante Edit Italian Pub. Il Village milanese è fratello minore di BasicVillage di Torino, 26mila metri quadrati di valorizzazione dell’intero complesso industriale che fu sede storica del Maglificio Calzificio Torinese. Ma come tutti i fratelli minori è destinato a crescere insieme ad altri che si svilupperanno. Dicevamo futuro, da riempire con nuove idee. Da condividere con i figli di Maurizio (Giuni, Tancredi e Oliviero, giovani imprenditori) e con i propri, Lorenzo e Alessandro, entrambi vicepresident. L’angelo della Storia, quell’ Angelus Novus di Walter Benjamin (il filosofo della modernità) con gli occhi rivolti alla memoria del passato e le ali aperte sul quale soffia il vento del futuro, ne sarebbe fiero.

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