Fuoco. Già, cosa c’è di più casereccio di un bel focolare acceso, specie di queste tempi? Il problema come sempre è quando elementi del genere travalicano il significato originario e prendono deviazioni tipo quelle di un rinvio di uno stopper di Terza Categoria a liberare l’area. Esempio: il fuoco di un caminetto è sì amichevole, ma il fuoco amico è un’altra cosa. O il fuoco dell’amore, che a volte può diventare fastidioso. E poi il fuoco dell’ira, che può affumicare e dunque offuscare la mente quando si vogliono mettere in atto sofisticati stratagemmi. E il fuoco dell’ironia, troppo spesso non apprezzato.

COMPLIMENTI, SEI IL PEGGIORE
Un po’ di ironia, suvvia. Tra tanta bestialità non ci sta affatto male. Ma non deve pensarla allo stesso modo l’arbitro che ha incontrato Daniel Barcella del Cenate Sotto (Prima Categoria Lombardia), squalificato per 4 giornate perché “a fine gara simulava un comportamento amichevole e dava una pacca sulla spalla dell’arbitro complimentandosi per il pessimo arbitraggio; inoltre richiedendo di identificarsi risponde di essere un dirigente. Veniva identificato tramite documenti presenti nello spogliatoi dell’arbitro”.

L’AMORE MOLESTO
Gue Sung Cho è un attaccante coreano di 24 anni: come tanti atleti ha sfruttato la vetrina dei mondiali per mettersi in luce, segnando una splendida doppietta contro il Ghana. Per ora gioca ancora in patria, e forse anche per questo prima del mondiale aveva un profilo scarsamente conosciuto: 20mila follower. In poche ore dopo la doppietta è passato a venti milioni di seguaci, e fin qui tutto ok, non fosse che la maggior parte dei nuovi follower sia composta da ragazze coreane con annesse richieste di matrimonio. Pare abbia dovuto spegnere il telefono e assumere lo steward bielorusso che cacciò in malo modo dal campo la promessa sposa di un difensore.

LEI NON SA CHI SONO IO. ANZI SI’
Chi conosce gli altri è sapiente. Chi conosce se stesso è illuminato. Una delle tante frasi pronunciate o attribuite a Lao Tzu che terrà bene in mente da ora Maurizio Miglio, dirigente del Palazzo Pignano, Prima Categoria Lombarda, squalificato fino al 22 febbraio perché “a fine gara, nello spogliatoio arbitrale, all’atto della riconsegna dei documenti, offende l’arbitro e lancia per protesta la penna sul tavolo. Richieste le proprie generalità, prima dichiara un nome fasullo poi identificato dall’arbitro dai documenti presenti, lo minaccia pesantemente”.

DODICESIMO UOMO UN CAVOLO
Il fuoco amico, eh già. Nella scorsa puntata abbiamo visto il Cantona siciliano prendersela coi tifosi avversari, stavolta è accaduto il contrario per un calciatore del Siano Calcio 2017, Prima Categoria Campania. Cinque gare di squalifica per Giacomo Lanzara perché “dopo essere stato sostituito corre, con fare minaccioso, verso la porta che collega il terreno di gioco agli spalti, forzandola ed una volta aperta entra sugli spalti ed inizia a sferrare pugni ai sostenitori della propria squadra colpendoli ripetutamente. Dopo tale avvenimento si allontanava per dirigersi negli spogliatoi. A causa di ciò la gara è stata sospesa per circa 7 minuti” .

IL DISOBBEDIENTE

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