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Da giornalista dell’Ansa a pornostar: “Guadagnavo poco, l’incontro con Rocco Siffredi mi ha cambiato la vita”. La storia di Mariagiovanna Ferrante

Come è avvenuto un cambiamento di rotta così radicale? E' lei stessa a raccontarlo in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno

di Simona Griggio

Prima giornalista, poi pornostar e imprenditrice nel mondo dell’hard. Mariagiovanna Ferrante, napoletana, ha cambiato lavoro ed è diventata Mary Rider, star a luci rosse. “Guadagnavo poco”, rivela al Corriere del Mezzogiorno. La svolta della sua carriera? L’incontro con Rocco Siffredi. “Nel 2014 la prima esperienza professionale è con lui”, ricorda. E aggiunge una nota di incredulità: “E pensare che appena qualche mese prima stavo ancora alla scrivania a scrivere articoli! Da allora ho girato più di 500 video”. Come è avvenuto un cambiamento di rotta così radicale? Mariagiovanna Ferrante è una giornalista professionista originaria di Pagani. Lavora alla Stampa e all’Ansa. E’ una di quelle croniste che non si tirano indietro nemmeno di fronte a inchieste scomode, come quella sull’emergenza rifiuti nel capoluogo campano.
E’ laureata in lettere moderne, con esperienze di studio all’estero, sposata. Sin da ragazza voleva fare questa professione. “Mi piaceva e mi piace tuttora scrivere e iniziai la pratica – racconta – e uno dei miei maestri fu Goffredo Locatelli, scomparso un anno fa. Dirigeva una rivista di Scafati, Albatros, con cui cominciai a collaborare”. Dopo qualche anno Mariagiovanna approda all’Ansa di Napoli come stagista e alla Stampa. E’ il 2008. Poi si sposa e si trasferisce a Torino con il marito.

Lavora inizialmente in un ufficio stampa. Ma nel frattempo scopre i locali per scambisti con il marito e si accorge che quel mondo è per lei molto intrigante. “Nel 2012 comincio a frequentare con il mio partner i club privée, un percorso privato di coppia che mi fa molto bene. Imparo a utilizzare i tacchi, da giornalista vestivo sempre casual, e a indossare completini sexy”, spiega. Il passo successivo? Una nuova vita. Prima scambista, poi pornostar imprenditrice di se stessa a Torino. La sua è una fiorente attività di servizi erotici per adulti. Non manca nulla: dalla casa di produzione video Spicylab al sexyshop. Perché questa inversione di rotta?
Ero una precaria e nel momento in cui sei pagata a cottimo ti retribuiscono solo quello che produci. Le mie proposte erano inchieste, approfondimenti e spesso non venivano neanche ascoltate. Così un po’ alla volta ho iniziato ad allontanarmi dal mondo del giornalismo”, si sfoga.

Ma c’è anche una certa amarezza nel suo racconto. Mary Rider svela che cosa vorrebbe: “Tornare a fare la giornalista”. Ma poi aggiunge a sorpresa: anche il presidente della Repubblica o il ministro delle Pari opportunità. E’ una donna che ama cambiare. Stare fuori dagli schemi. Lo dimostra. Dice lei, anche l’argomento scelto per la sua tesi di laurea: la donna vampiro. “Ho cercato – racconta con orgoglio – un argomento che rispecchiasse la mia personalità di donna fuori dagli stereotipi”.
Come ha preso la sua famiglia il passaggio da Mariagiovanna Ferrante a Mary Rider? “Lo scoprirono per caso in occasione della partita Juventus-Napoli del 2015”, rivela. E schiarisce: “In famiglia siamo tutti tifosissimi e mio padre era iscritto a un gruppo Facebook dove a un certo punto mi riconobbe, coperta dalla sola bandiera del Napoli”. La promessa di fare lo spogliarello se gli azzurri avessero vinto è piaciuta ai genitori?. “Per loro fu uno choc”, conclude. “Ma oggi va tutto bene. Basta non raccontare nel dettaglio”.

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