Pd e M5s parlino tra di loro, noi dell’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana vogliamo favorire questo dialogo. Le linee programmatiche che Giuseppe Conte ha dato nella sua conferenza stampa sono per noi condivisibili, anche se non sufficienti. Ma bisogna assolutamente che M5s e Pd dialoghino, a partire anche dalla maggioranza che ha governato la Regione Lazio. Io penso che si possa fare e queste sono ore fondamentali per raggiungere l’obiettivo. Se così non fosse, consegneremo questa e altre regioni alla destra. Sarebbe davvero irresponsabile“. È l’appello lanciato ai microfoni di Radio Radicale da Angelo Bonelli, deputato del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, proponendosi con Nicola Fratoianni come mediatore tra Pd e M5s per un campo largo progressista, in vista delle elezioni regionali in Lazio.


Bonelli spiega: “Vogliamo esercitare un ruolo di facilitatori perché non siamo assolutamente disponibili a riproporre uno schema politico che ha portato al disastro e che ha consegnato il governo italiano alla destra-destra, cioè alla Meloni, i cui effetti oggi li vediamo in materia di diritti umani, di politiche climatiche, di politiche energetiche, di politiche economiche – continua – Abbiamo visto la pazzia della proposta di portare a 10mila euro il tetto del contante, come se i poveri andassero con 10mila euro in tasca. Questo indica proprio la superficialità e l’approssimazione con cui il governo Meloni affronta temi estremamente importanti. Tra l’altro, non hanno affrontato il tema degli extra-profitti, a dimostrazione che sono un po’ deboli coi forti”.

Frecciata di Bonelli al leader di Azione, Carlo Calenda: “Il problema di una destra che imperversa è imputabile a chi non è riuscito a costruire un’alleanza larga che comprendesse tutti tranne naturalmente Calenda che, come è noto, è abbastanza refrattario alle alleanze, a meno che non le decida lui. Calenda manda dalla mattina alla sera bordate a tutti quanti senza salvare nessuno, neppure Emma Bonino. Il suo sostegno all’assessore regionale uscente Alessio D’Amato? – conclude – Calenda mette cappelli sui candidati per bruciarli e iimmolarli. Queste sue modalità indicano chiaramente che lui non ha molto a cuore la costruzione di un perimetro e di un’alleanza. Parte sempre da se stesso. Questa è l’evidenza del carattere particolare di una persona che ormai tutti hanno imparato a conoscere”.

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