“Sul piano formale la presidente del Consiglio ha dichiarato una grande disponibilità al confronto e sottolineato il rapporto importante con le parti sociali. Da parte nostra c’è la piena disponibilità, ma nel merito ad oggi risposte non ne abbiamo avute se non che i perimetri sono quelli del Documento di programmazione economica, spazi non ampissimi”. Così il numero uno della Cgil Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra governo e sindacati. Tradotto, ha continuato, “il giudizio resta sospeso“. Landini ha rilanciato la necessità della lotta alla precarietà e di affrontare “l’emergenza salariale”, chiedendo quindi di agire sui rinnovi contrattuali attraverso “le agevolazioni fiscali e con la decontribuzione: 2% non solo va confermato ma aumentato”.

”Noi abbiamo ribadito la necessità di avviare delle serie riforme, a partire da quella fiscale, noi non siamo per la flat tax, ma per una riforma fiscale seria che aumenti il netto in busta paga per i lavoratori a partire da redditi più bassi. Siamo per una vera lotta all’evasione fiscale. Siamo contrari alla logica dei condoni. Le risorse oltre i 30 miliardi indicati dal governo, si possono trovare con una vera lotta fiscale ed affrontando il tema degli extra profitti”, ha poi rivendicato il leader della Cgil.

Non si è invece discusso del reddito di cittadinanza, né di quale sarà l’orientamento dell’esecutivo, che in campagna elettorale annunciava di volerlo eliminare e che ora attraverso la Lega spinge per tagliarlo : “La proposta del sottosegretario Claudio Durigon tra decalage del sussidio e perdita dopo il rifiuto di una sola offerta congrua? Non siamo assolutamento d’accordo con questa proposta, ma questo tema non è stato posto nel nostro incontro. Ma la solidarietà si fa in un altro modo, intervenendo sugli extraprofitti e con contributi di solidarietà da redditi altissimi”, ha concluso Landini.

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