Esasperazione dei conflitti. Avvio di diverse indagini parlamentari sulle scelte dell’amministrazione Biden. Un cambio di tono sulla guerra in Ucraina. Sono questi i possibili esiti della conquista ormai certa della Camera da parte dei repubblicani alle elezioni di midterm. Difficile però attendersi una vera e propria rivoluzione nella relazione tra presidente e Congresso. Già nei primi due anni del suo mandato, Biden è stato un presidente a sovranità limitata. Senza una maggioranza forte al Congresso, Biden ha dovuto abbandonare pezzi importanti della sua agenda in tema di riforma dell’immigrazione, di armi, di diritto di voto. Questa scarsa incisività segnerà la vita politica americana per i due anni che mancano al 2024, ma con un tasso ancor maggiore di litigiosità. Nonostante qualche aggiustamento, la mappa politica uscita dal midterm 2022 non è del resto molto diversa da quella del 2020. Mostra un Paese spaccato in due, incapace di ritrovarsi su un senso di futuro condiviso. Questa instabilità sociale si riflette nella politica e alimenta uno stato di conflitto continuo.

Dal Covid a Hunter Biden: le indagini che i repubblicani vogliono alla Camera – Saranno soprattutto le questioni interne a ispirare l’azione della nuova maggioranza repubblicana della Camera. “C’è un desiderio bruciante da parte dei repubblicani di esercitare forme di controllo su questa amministrazione”, ha detto James Comer, deputato repubblicano del Kentucky. Quasi certa è per esempio la creazione di una Commissione d’inchiesta che ripercorrerà le scelte dell’amministrazione Biden in tema di Covid-19: dalle maschere all’obbligo vaccinale alla chiusura delle scuole. Diversi repubblicani vogliono chiamare a testimoniare davanti al Congresso Anthony Fauci, che ha già detto di essere disponibile, nonostante la sua imminente pensione. Alcuni sperano di poter indagare l’origine della pandemia. In settori del mondo conservatore è infatti diffusa la tesi della fuga del virus da un laboratorio cinese. La cosa non ha mai convinto i vertici del “National Institute of Allergy and Infection Disease”, ma la nuova Camera repubblicana potrebbe volere tornarci su.

Già annunciata dai repubblicani una Commissione d’inchiesta sui furti di proprietà intellettuale da parte della Cina e un’indagine sul tumultuoso ritiro statunitense dall’Afghanistan nell’agosto 2021. Un capitolo a parte è quello del Dipartimento alla Giustizia. Kevin McCarthy, che sarà con ogni probabilità il nuovo speaker repubblicano, ha parlato della “politicizzazione del Dipartimento alla Giustizia sotto la guida di Merrick Garland”. I repubblicani sono furiosi per la perquisizione ordinata da Garland della residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago. Una deputata, trumpiana di ferro, Marjorie Taylor Greene, ha più volte chiesto che parta un processo di impeachment contro Garland. Improbabile che l’inchiesta della Camera arrivi davvero fino all’impeachment, ma avrà comunque l’obiettivo di sottoporre il Dipartimento alla giustizia a forme più decise di pressione politica.

È anche altamente probabile che la vita personale, familiare del presidente venga indagata. Diversi repubblicani vogliono far partire un’inchiesta sul figlio di Biden, Hunter: sulla possibilità che non abbia pagato le tasse su milioni di dollari guadagnati in Cina e su vantaggi di cui Hunter avrebbe goduto in una serie di transazioni d’affari in Ucraina. Tensioni potrebbero esplodere anche sulla questione del debito Usa. Nel dicembre 2021 fu alzato per l’ultima volta. Probabile che l’anno prossimo ci possa essere una nuova richiesta da parte della Casa Bianca. Probabile che i repubblicani dicano no, innescando scontri già visti ai tempi di Barack Obama e mettendo a rischio il funzionamento del governo federale.

Il nodo Ucraina – Resta la questione più importante per gli equilibri internazionali: quella della guerra in Ucraina. Ancora Kevin McCarthy ha spiegato che non ci saranno più “assegni in bianco” all’Ucraina, nel caso i repubblicani tornassero maggioranza alla Camera. Più che una dichiarazione di intenti, quello di McCarthy è stato un messaggio interno al partito. Per diventare speaker, McCarthy ha bisogno del voto di quei settori repubblicani e conservatori che non hanno mai digerito la mole di aiuti che l’amministrazione Biden ha concesso a Kiev. In 57 deputati repubblicani votarono contro lo stanziamento di 40 miliardi deciso da Biden lo scorso marzo. Probabile che le eventuali resistenze repubblicane si concentrino più sui finanziamenti a Kiev, e non invece sulle forniture militari. Tra Senato e Camera, Biden dispone comunque tra i repubblicani di un solido sostegno alla sua politica sull’Ucraina, e questo non appare destinato a cambiare nell’immediato.

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