World News

“Il telefono dello stesso colore del comodino e la telecamera puntata verso lo specchio: così sono stata spiata negli Usa”: la denuncia di una studentessa italiana virale su TikTok

Giorgia ha raccontato sui social quanto accadutole durante un anno di studio all'estero: "La mia amica scoppia a piangere e anche io inizio a tremare, stavo per svenire sul pavimento. Mettiamo giù una serie di idee e la più accreditata è di andare dalla polizia anche se i miei genitori ospitanti avevano un'applicazione che diceva minuto per minuto dove mi trovavo, in tempo reale. Quindi mi avrebbero inseguito. Allora ho deciso di non dire niente ma iniziare a piangere"

di Paolo Aruffo

Più di 366mila ‘mi piace’, 18.5mila follower e un video che ha raccolto 2.3 milioni di visualizzazioni. Parliamo di Giorgia Minato, la tiktoker che ha raccontato di essere stata spiata durante l’anno all’estero. “Ecco come ho scoperto di essere stata registrata durante il mio anno all’estero. I fatti che vi sto per raccontare sono successi 10 mesi fa quindi ho già avuto modo di parlarne e questo video è solamente a scopo informativo”, ha esordito così la ragazza in un video pubblicato lo scorso 6 settembre sulla piattaforma amata dai giovanissimi. Poi ha spiegato tutto nei dettagli: “Sono finita in Texas, negli Stati Uniti, nella mia prima famiglia che era composta da: mamma, papà e il fratello più un altro fratello che però non viveva in casa. Arriviamo al dunque: era un sabato pomeriggio quando stavo mettendo in ordine la mia cameretta ed ero pronta per uscire con quella che era la mia migliore amica americana quando mi accorgo che, nascosto sotto al mio comodino, era posizionato un telefono, attaccato con il velcro nero. Il telefono era posizionato in modo tale che la fotocamera riprendesse me e in modo particolare la parte della camera che dava sullo specchio, dove c’era anche il guardaroba, quindi dove mi cambiavo. Quando mi sono resa conto che mi stavano registrando da più di 40 minuti quel giorno, ho aperto il telefono per trovare poi altri 8 video da un’ora l’uno dove io ero lì nuda, che mi guardavo allo specchio, che mi vestivo, che facevo tutte le mie cose. Quindi immaginatevi una ragazza di 17 anni, da sola, dall’altra parte del mondo, che praticamente non sa la lingua e scopre questo”.

“Sì, nell’era delle microtelecamere uno smartphone dietro al comodino. Dai, raccontala giusta”, “E quindi cosa hai fatto?”, “Brividi… io non ho parole”, sono alcuni dei commenti sotto al filmato virale. “Cosa è successo? All’inizio pensavo di essere un film o che lo avesse fatto il fratello, con cui non andavo d’accordo. Pensavo volesse darmi fastidio, questa è stata la prima cosa che ho pensato, ma avevo un gran casino nella mia testa in quel momento. Non posso più tornare indietro nel tempo, già so che comincerete a dire ‘ma perché?’, ‘perché hai fatto questo?’. Vi dico: la prima cosa che ho fatto è stata cancellare i video, ve lo giuro avevo proprio lo schifo. Non ho fatto le foto, per cui sono rimasta senza prove. Ho solamente scattato una foto al telefono che era lì, in quel momento”. Poi Giorgia ha deciso, nonostante in Italia fosse l’una di notte, di chiamare la mamma: “Era impanicata vista l’ora, poi comunque gliel’ho detto: ‘Mamma so che tu non mi crederai ma io ho trovato questo telefono in camera mia che mi registrava nuda’. Da lì il panico generale. Anche perché in quel momento ero sola in casa con i miei genitori ospitanti, il fratello era andato a lavorare già dal mattino, per questo poi ho capito che non era stato lui“.

Attraverso altri TikTok Giorgia ha poi spiegato di aver deciso di chiamare la sua amica americana, Jessie, che è corsa da lei in ansia. Dopo essersi asciugate le lacrime, Giorgia e Jessie si chiudono in camera e la ragazza italiana le racconta tutto. “Vi giuro che il telefono era stato pitturato dello stesso colore del comodino, in modo tale che io non lo potessi vedere – ha continuato a raccontare Giorgia -. Era già un mese che questi video andavano avanti. Ovviamente il telefono andava tolto e rimesso, anche perché comunque io avevo anche un bel rapporto con la mia famiglia, li aggiornavo sempre sui miei spostamenti. Tornando alla storia, la mia amica scoppia a piangere e anche io inizio a tremare, stavo per svenire sul pavimento. Mettiamo giù una serie di idee e la più accreditata è di andare dalla polizia anche se i miei genitori ospitanti avevano un’applicazione che diceva minuto per minuto dove mi trovavo, in tempo reale. Quindi mi avrebbero inseguito. Allora ho deciso di non dire niente ma iniziare a piangere, in modo tale che loro potessero sentirmi e venire in camera mia. Il papà ha bussato, è entrato e io gli faccio: ‘Che ca**o è questo telefono?’. Lui ha iniziato a dirmi di andare a chiedere alla mamma. Ero in preda al panico. Lui, con il telefono in mano, è corso fuori mentre la mamma era ignara di tutto“.

In conclusione Giorgia ha raccontato di aver spiegato tutto alla mamma ospitante, la quale inizia anche lei a piangere e poi a telefonare al marito, cercandolo. Poi la donna consiglia alla ragazza di recarsi a casa della sua amica americana e rimanere lì. Le due ragazze escono dalla casa e si allontanano tra le lacrime. La polizia si è in seguito recata nell’appartamento dove Giorgia alloggiava e quindi la ragazza italiana, la sua amica Jessie e la madre di Jessie hanno raggiunto gli agenti. “Le forze dell’ordine mi hanno fatto qualche domanda“, ha infine concluso Giorgia aggiungendo che il padre ospitante aveva dato una versione dei fatti molto diversa. Il signore aveva infatti detto di non essere in possesso del telefono e di essere scappato di casa perché convinto che dietro tutta questa vicenda ci fosse il vicino di casa. La questione è finita lì, essendo sparito il telefono. La ragazza quindi è rimasta negli States, ma cambiando famiglia ospitante. Questa l’incredibile storia raccontata da Giorgia, che ha ricevuto molti messaggi di affetto su TikTok. “Grazie mille per il supporto”, ha infatti scritto lei nell’ultimo video.

Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.