L’Algeria “onora gli impegni presi con l’Italia”, che “riceverà altri 10 miliardi di metri cubi di gas nei prossimi mesi”. Lo afferma in un comunicato il ministero dell’Energia algerino. “L’Algeria, che intrattiene relazioni privilegiate con l’Italia, garantisce l’approvvigionamento di gas all’Italia e conta di aumentare le proprie forniture ad oltre 25 miliardi di metri cubi da adesso alla fine dell’anno”. Rassicurazioni tal senso sono arrivate in mattinata anche da Sonatrach, la compagnia statale algerina che gestisce impianti e forniture di gas. “Sonatrach rassicura i suoi clienti italiani sulla sua capacità di fornire i volumi contrattuali nell’intero periodo di durata dei contratti”, ha dichiarato l’amministrazione delegato Toukif Hakkar in un’intervista confermando che il gruppo fornirà all’Italia 25,2 miliardi di metri cubi di gas, di cui 21,6 miliardi effetto di impegni contrattuali e 3,6 miliardi sul mercato spot. Lo scorso anno, secondo i dati di Snam, l’Algeria aveva esportato in Italia 20,9 miliardi di metri cubi di gas. Al momento le consegne all’Italia si attestano a 17,8 miliardi di metri cubi, il 17% in più degli impegni contrattuali.

Le precisazioni seguono le notizie apparse la scorsa settimana sul sito Algérie Part in cui veniva riportata una situazione “di panico” nella dirigenza di Sonatrach per l’impossibilità di rispettare gli impegni assunti con Roma per un incremento delle forniture di gas in parziale sostituzione di quelle provenienti dalla Russia. Eni aveva precisato che al momento non si registra nessuna diminuzione dei flussi dall’Algeria che procedono come da accordi. Per assicurare le forniture aggiuntive concordate attraverso il gasdotto Transmed, Sonatrach è costretta a ridurre la sua produzione di Gnl, il gas liquefatto che in questo momento si vende a peso d’oro ed è richiesto da tutti i paesi alle prese con una diminuzione dei flussi russi. Quelle della società sarebbero state quindi valutazioni più di opportunità che di capacità. Diverso il discorso per il medio termine quando il gas algerino che arriva in Italia dovrebbe aumentare di 9 miliardi di metri cubi. Obiettivo che, fin dai primi accordi dello scorso aprile, non è previsto essere raggiunto nell’immediato. A tal fine serviranno ulteriori investimenti nello sviluppo di nuovi giacimenti e nell’ammodernamento delle strutture già esistenti.

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