Giornata di calma apparente sui mercati in sospeso tra l’annuncio di un rinnovato impegno bellico da parte della Russia e le attese per la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse. Le previsioni sono per un rialzo di 75 punti (+ 0,75%) che porterebbe il costo del denaro statunitense al 3%. Non è però escluso un intervento più deciso da 100 punti. In Europa la borsa di Londra guadagna lo 0,5% mentre Francoforte è sulla parità. Parigi in leggero rialzo, meglio Milano che sale dello 0,8%. Corre Leonardo (+ 5%), gruppo che opera anche nella difesa sulle prospettive ulteriori spese in armamenti. A New York l’S&P500 è in rialzo dello 0,5%, il Nasdaq dello o,2%. L’ ultima settimana è stata difficile per i mercati azionari. Dallo scorso 12 settembre l’indice Eurostoxx 50 che raggruppa la prime 50 aziende quotate dell’area euro ha perso il 5%.

Attesa anche sui mercati obbligazionari e dei titoli di Stato. Negli Usa i rendimenti sui titoli di Stato a due anni sono saliti al 4%, ai massimi dal 2007. In netto rialzo pure i rendimenti dei titoli di Stato a due anni europei. Il Btp biennale italiano si attesta ai massimi dal 2012 a 2,72%, con un incremento di 4 punti base e al di sopra dell’equivalente titolo greco. Ieri il Btp decennale aveva toccato un rendimento del 4,2% nell’ambito di un generalizzato rialzo dei tassi di Europa e Stati Uniti. Oggi il rendimento è al 4,12% in discesa di 6 punti base. Un bund tedesco paga l’1,88%, 4 punti in meno di ieri con lo spread che si riduce a 224 punti. Gli annunci del presidente russo Vladimir Putin hanno avuto un impatto più deciso sul petrolio che, dopo un balzo del 3%, guadagna ora l’1,1%. Il gas ha chiuso in calo del 5,8% a 189 euro/megawattora.

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