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Truffa internazionale da 50 milioni di euro: si indaga sui soldi finiti nel conto di Giorgio Moroder

Il settimanale tedesco Die Zeit ha rivelato che il compositore gardenese e premio Oscar è coinvolto in un procedimento civile che è attualmente in corso a Bolzano. Infatti è giallo su 2,2 milioni di euro finiti sui conti di Giorgio Moroder. Un imprenditore tedesco di start-up ne rivendica la proprietà

di F. Q.

Un consulente della banca svizzera Hottinger, Fabien G., ha operato una truffa internazionale da 50 milioni di euro ed è stato condannato. Ma non è tutto. Nel caso figura anche un dj e compositore italiano di fama mondiale. È la bomba sganciata dal settimanale tedesco Die Zeit. Fabien G. avrebbe spalmato la somma sottratta indebitamente, per far perdere le ‘tracce’, tra amici e partner commerciali, tra questi il compositore gardenese e premio Oscar Giorgio Moroder. Quest’ultimo è stato citato in giudizio dal fondatore di una start-up tedesca, Tilman Reißfelder, affinché restituisca non solo i 2.2 milioni di euro, ma anche gli interessi. La questione ruota attorno alla cifra, che è solo una parte dei 50 milioni di euro dell’intera truffa.

Reißfelder entra in gioco perché aveva venduto a TripAdvisor una startup tedesca per 10 milioni di euro. La cifra è stata versata sul conto corrente della Hottinger. Qualche mese dopo a febbraio 2013 però Reißfelder si è reso conto di avere sul conto 457.562,88. Insomma Fabien G. era entrato in possesso della cifra per poi spalmare alcuni soldi sui conti di altri partner. Grazie ad un investigatore assoldato da Reißfelder, è emerso che sui conti di Moroder alla National bank di Los Angeles, alla Credit Suisse di Zurigo e alla Raiffeisen di Castelrotto (da agosto 2010 a novembre 2012) sono stati versati un totale di 2.2 milioni di euro con causale “prestito”.

Il consulente finanziario lo scorso marzo è stato condannato in Svizzera a tre anni di reclusione. Davanti agli inquirenti elvetici Moroder aveva detto di essere stato, a sua volta, vittima del consulente e di essere stato convinto che i soldi fossero il legittimo frutto di investimenti. Il padre della disco music non ha restituito la somma, anche perché in gran parte sarebbe già stata spesa. Entro mercoledì prossimo le parti possono depositare le loro memorie a Bolzano.

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