L’Italbasket complica tremendamente il suo cammino agli Europei, cancellando di colpo la vittoria all’esordio e la convincente prestazione contro la Grecia. La Nazionale di Gianmarco Pozzecco affonda contro l’Ucraina, si giocherà il passaggio del turno nelle ultime due partite contro Croazia e Gran Bretagna e vede in ogni caso prefigurarsi davanti a sé, in caso di qualificazione, un ottavo di finale che la vedrà confrontarsi con un avversario di rango.

I segnali lanciati da Simone Fontecchio e compagni nella terza apparizione al Forum di Assago sono tutt’altro che incoraggianti. Non solo per il risultato, quanto per l’atteggiamento difensivo e la qualità di un attacco appeso alla continuità del tiro da 3 (9/28, 32%) o alle giocate di Fontecchio e Achille Polonara. Non che l’Ucraina sciorini chissà quale profilo offensivo, però ha energia da vendere: taglia la difesa di burro azzurro (63%da 2) e controlla i tabelloni (41-32). Quanto basta per vincere 84-73 nonostante 13 tiri tentati in meno dell’Italia, zavorrata dal 39% dal campo.

Che sarà una serata complicata lo si capisce già dai primi minuti. Gli azzurri hanno le mani fredde (1/7) ma riescono a chiudere 21-16 alla prima sirena, grazie a un tris di fiammate firmate Fontecchio, Pippo Ricci e Nico Mannion. L’Ucraina resta lì con Sviatoslav Mykhailiuk e Issuf Sanon in attacco e sorretta dai centimetri di Artem Pustovyi. E all’inizio del secondo quarto mette per la prima volta il naso avanti. Insomma, è partita vera. Di sudore e lotta. Non è un caso che tra le migliori risposte alla chiamata di Pozzecco ci sia quella di Ricci, con 7 punti in 5′ di utilizzo per il 28-22 che si allarga fino al 34-24 con la tripla di Gigi Datome. Giocata che, dopo 14 minuti di torpore, sveglia un Forum pieno per metà in attesa del sold out di martedì per la sfida alla Croazia.

Il 5/10 da dietro l’arco è la chiave dell’allungo, ma anche il limite di una Nazionale che dipende totalmente dalle sue percentuali al tiro da 3. Appena non è continuo, l’Ucraina si rifà sotto con Mykhailiuk e le armi dell’Italia sono spuntate. L’unica àncora è sempre Fontecchio, che nella staticità è l’uomo da cui andare per creare soluzioni dal nulla. Troppo poco per tenere lontani gli ucraini che si riportano fino a -2, complici anche un paio di svarioni difensivi azzurri. I primi di una lunga serie. Tanto da costringere Pozzecco a giocarsi la mossa tattica di Paul Biligha su Mykhailiuk per provare a disinnescare la guardia nel giro Nba che all’intervallo vale da solo quasi un terzo dei 38 punti ucraini.

Funziona, ma al rientro si riparte senza il lungo dell’Olimpia Milano. Soprattutto l’Italia ricomincia con 3 palle perse e mette insieme i peggiori 4 minuti del suo Europeo, finora. Confusione ed errori permettono all’Ucraina di chiudere il distacco, pareggiando a quota 46. Il gioco azzurro è tutto nelle mani di Fontecchio e vive di estemporaneità, mentre Pozzecco insiste con Spissu e tiene dentro Melli (su sua richiesta) con 4 falli. Il terzo quarto azzurro è racchiuso tutto nel 7/16 al tiro, con 1/7 da 3. Alla fine, il vivere o morire dell’Italbasket è tutto nella capacità di punire dall’arco.

E quando non va, ecco che l’Ucraina mette il naso avanti con Sanon e si spinge fino al 61-57 in apertura di ultimo tempino. È l’inizio della fine. Chi si aspetta un segnale dall’Italbasket resta a bocca asciutta. Arriverà solo nei secondi finali, quando ormai tutto è perduto, con una reazione a muso duro di Spissu per un contatto subito. Nel frattempo la partita è bella che andata, a differenza di quanto visto con la Grecia quando anche sotto di 15 punti gli azzurri hanno continuato a vogare controcorrente. Davanti all’Ucraina, invece, la Nazionale va in confusione scivolando a -8 al 34′ a causa dell’ennesima scorribanda di Mykhailiuk sulle macerie di una difesa che barcolla pericolosamente, mentre in attacco il canestro sembra stregato. Nei due minuti successivi, l’Ucraina gonfia il petto e grazie alla montagna di errori al tiro dell’Italbasket costruisce transizioni e bel gioco allargando fino al +11 con 4 minuti da giocare.

La ciliegina sulla torta è la capacità di gestire quel che manca. Non che ci voglia chissà quale scienza per tenere a distanza l’Italia, mai in grado di infilare tre-quattro azioni convincenti su entrambi i lati del campo. La fotografia della partita è tutta nella palla persa sull’asse Spissu-Melli a 2 minuti dalla fine: il più semplice degli appoggi è fuori misura, una palla persa che fa esplodere gli ucraini presenti al Forum. Vittoria meritata e passaggio del turno in ghiacciaia per i gialloblu. L’Italia è rimandata a martedì sera, confidando in un reset totale, mentale e di gioco. Lo dice chiaramente il capitano Datome: “Dobbiamo cambiare faccia, sta a noi tornare a essere quelli di prima a partire dalle piccole cose”. Molto passerà anche dalle mani di Pozzecco. Altrimenti sarà dentro o fuori con la Gran Bretagna. Chi l’avrebbe mai detto, dopo la grande paura messa alla Grecia di Giannis Antetokounmpo.

Twitter: @andtundo

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