Nel giro di mezz’ora cinquanta mucche al pascolo sono morte “uccise” in pochi minuti a causa del sorgo: il cereale considerato resistente al caldo, a causa della siccità ha sviluppato alcune tossine trasformandosi in un veleno. È successo sabato mattina a Sommariva Bosco (Cuneo) all’azienda agricola di Giacomino Olivero, allevatore di bovini di razza Piemontese. Aveva portato i suoi capi (oltre 160) in un terreno di proprietà poco distante dalla stalle. “È stato uno strazio. Vedevi le mucche boccheggiare e morire” ha raccontato l’allevatore al quotidiano La Stampa e al Tgr Piemonte. Le mucche morte erano tutte gravide.

Sono intervenuti poi il veterinario dell’azienda agricola e quello dell’Asl Cn2 oltre all’aiuto di vicini e amici che hanno permesso di salvare altri 30 capi, grazie a flebo. Dall’Istituto zooprofilattico hanno spiegato che alcuni tipi di sorgo, se giovani, in condizioni di forte siccità possono sviluppare sostanze tossiche, tra cui l’acido cianidrico, letale per bovini e ruminanti in genere. Sono in corso le analisi sulla piante ingerite dalla mandria e sulle carcasse. Elia Dalmasso, cuneese, da poco nominato presidente Ara Piemonte e Liguria (associazione allevatori, riunisce 6.300 aziende nelle due regioni, oltre un milione di capi di cui 300mila di bovini di razza piemontese) commenta così: “Un fatto inaspettato che ci ha colpito tutti. Gli allevatori sanno che sorgo e mais, se sotto stress idrico, possono produrre tossine: lo sa bene chi alleva micche da latte. Nessuno però si aspettava un esito così grave”. L’allevatore ha subito un danno di circa 150mila euro. il Comune ha lanciato una sottoscrizione attraverso la parrocchia.

La Coldiretti Cuneo spiega che sull’ipotesi di intossicazione da sorgo, pianta erbacea che le mucche stavano brucando, “si è ancora in attesa degli esami tossicologici dell’Istituto Zooprofilattico sulle carcasse degli animali: qualsiasi considerazione di natura tecnico-agronomica è prematura”. Secondo Coldiretti, “prima di giungere a considerazioni affrettate consigliamo di attendere i risultati delle analisi svolte da Istituto Zooprofilattico e Asl Cn2, specialmente per fornire eventuali indicazioni utili ad altri allevatori”. Il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu aggiunge: “È inutile creare allarmismi, che non aiutano l’azienda agricola, e rischiano ulteriormente di abbattersi sul comparto zootecnico già duramente provato da rincari e costi di produzione”.

Articolo Precedente

Peggiora la crisi idrica in Europa. Reno verso lo stop alla navigazione, in Francia deroga per mantenere in funzione le centrali atomiche

next
Articolo Successivo

La truffa del compostabile, le responsabilità della politica e quelle dei supermercati. “Carrelli di plastica”, le risposte non più rinviabili sul monouso inutile

next