Alessandro Di Battista è una persona seria e leale. Ha dato un grande contributo al Movimento. Ci sentiremo e mi dirà cosa condivide del nuovo percorso del M5s. Se lui è disponibile a fare questo percorso insieme, potrà dare senz’altro un contributo”. Così, a “In Onda” (La7), il leader del M5s, Giuseppe Conte, si pronuncia su un eventuale ritorno dell’ex parlamentare Alessandro Di Battista nel Movimento.

L’ex presidente del Consiglio esclude qualsiasi possibilità di futura alleanza con la Lega di Matteo Salvini (“Abbiamo già dato, grazie”), poi commenta la candidatura di Luigi Di Maio nel listino proporzionale del Pd, in virtù dell’offerta di “diritto di tribuna”, formula escogitata dai dem per i leader di partiti minori entrati nell’alleanza di centrosinistra: “Ho difficoltà a commentare questa candidatura, perché, quando si formano partiti qualche giorno prima della presentazione dei simboli, rimango un po’ sorpreso. Facciano quello che vogliono e lo spieghino ai cittadini. Ma lo spettacolo non è di quelli esaltanti”.

Conte lancia una staffilata sia a Di Maio, sia al Pd: “Quando succedono vicende di questo genere, c’è la responsabilità di chi va via all’ultimo minuto perché vuole garantirsi una nuova collocazione politica, magari usando concetti altisonanti che però coprono il vuoto di un interesse personale. Ma c’è anche la responsabilità di partiti come il Pd che ha sempre detto: ‘No ai transfughi’. E poi – conclude – addirittura si acconcia per accogliere questi voltagabbana. Mi chiedo: il Pd sta restituendo un favore a Di Maio? Immaginate se a un mese di distanza dalla scissione di Renzi dal Pd ci fosse stato il voto e io avessi offerto a Renzi un posto sicuro nel plurinominale. Il Pd come avrebbe reagito?”.

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