Il contatto Schumacher-Senna nel 1992 che causò le prime scintille fra i due, l’occhio perso da Helmut Marko a Clermont Ferrand nel Gp 1972 per colpa di una pietra, il tubo della benzina rimasto attacco alla Spyker di Christijan Albers nel 2007, la vittoria sfiorata da Ivan Capelli nel 1990 sulla fragilissima Leyton House. E se allora al Paul Ricard poteva esserci la prima vittoria in F1 per il milanese – sorpassato però da Alain Prost a tre giri dalla fine, con il francese che colse così la vittoria numero 100 sulla Ferrari – sempre in Francia, ma a Magny-Cours, arrivò nel 2008 il successo numero 200 per il Cavallino firmato Felipe Massa. Sei anni prima, invece, divenne ufficiale la vittoria del Mondiale Piloti per Schumi (il quinto in carriera, il terzo a Maranello) con sei gare d’anticipo prima della fine di campionato. Parlare del GP di Francia, insomma, significa evocare ricordi rimasti nella memoria di tutti i ferraristi.

GP Francia, per Hamilton e Alonso saranno gare speciali
Proprio il Paul Ricard, il circuito di Le Castellet, sarà la sede del Gp in programma questo weekend. Dove Lewis Hamilton e Fernando Alonso raggiungeranno traguardi storici, gli ennesimi di carriere fantastiche: l’inglese disputerà la gara numero 300 della sua carriera, sesto pilota in F1 ad arrivare a tanto, con nel mirino quest’anno due iridati come Michael Schumacher (307 corse) e Jenson Button, 306. I primi tre della classifica sono più lontani: Kimi Raikkonen 350, poi Alonso (questa domenica 346 Gp) e Rubens Barrichello (323). Lo spagnolo dell’Alpine, invece, in caso di tre giri percorsi in gara domenica, diventerà il pilota con più tornate nel Circus: è ora a 18.619, scavalcherà Raikkonen, ritiratosi l’anno scorso e fermo a quota 18.621.

Ferrari-Red Bull, al Paul Ricard battaglia alla pari
Dal Paul Ricard riparte la battaglia tra Red Bull e Ferrari, che in Francia si sono presentate con degli aggiornamenti per migliorare ancora di più in pista. La Rossa ha lavorato sull’ala posteriore ad hoc introdotta sulla vettura di Leclerc in Canada (e che in Austria ha funzionato molto bene!), cambiato l’ingresso dei canali venturi (i condotti sotto alle vetture a effetto-suolo, che le tengono schiacciate a terra) e introdotto dei nuovi deviatori di flusso dietro alle ruote anteriori, per spingere così verso l’esterno le turbolenze, ridurre il porpoising (il noto saltellamento sul dritto) e la resistenza all’avanzamento. La Red Bull ha portato alcune modifiche nelle parti esterne dell’ala posteriore, cambiando anche il fondo con alcuni dettagli nuovi. Fondo che verrà comparato con il vecchio usato prima dell’Austria, per così capire quale sia il migliore da usare in vista della gara (dato che quello introdotto a Zeltweg non si è comportato come dovuto).

Come è fatto il Paul Ricard: strategia e consumo gomme decisivi
Curve veloci e rettilinei, alternati a parti più lente e tecniche, per una larghezza di 12 metri e vari punti di sorpasso sfruttando traiettorie diverse. Il Paul Ricard è una pista veloce e di grande trazione, che esalta in parte sia le caratteristiche della Red Bull che quelle della Ferrari, per una possibile battaglia alla pari dove molto farà la strategia. Occhio all’asfalto abrasivo e alle alte temperature della pista (nelle FP1 di venerdì si è arrivati a 59 gradi). A Le Castellet c’è un caldo afoso nonostante l’alta quota, dunque servirà conservare bene le gomme nei vari stint di gara, seppur i nuovi pneumatici Pirelli da 18” — per la corsa scelti quelli di gamma media: C2 gialla media, C3 rossa soft e C4 bianca hard — dovrebbero essere più resistenti rispetto ai 13” dello scorso anno.

Nel 2021 strategia a due soste di Verstappen vincente
Saranno 53 i giri di gara, con un impegno dei freni non eccessivo come su altri circuiti (vedasi l’Austria): il 17% del tempo sul giro è speso nel rallentare la vettura, secondo i dati Brembo. La chicane dopo il rettilineo del Mistral, alla 8, la parte più impegnativa: si passa dai 319 km/h di velocità iniziale ai 135 finali, con 2,12 secondi di tempo di frenata, una decelerazione massima per 4,7 di forza G e 141 kg di carico sul pedale. Date le temperature e quello che abbiamo visto lo scorso anno, la strategia a due soste è possibile: nel 2021 Verstappen passò al penultimo giro la Mercedes di Lewis Hamilton grazie al doppio pit-stop, partendo al via con le gialle, per poi montare le bianche e di nuovo altre gialle. L’olandese allora fu l’unico pilota della griglia a fermarsi due volte, finendo sul gradino più alto del podio. Ora però ha di fronte Leclerc, che questo weekend è in pista con un casco speciale dedicato a papà Hervé, scomparso il 20 giugno 2017. Il monegasco ha ancora 38 punti da recuperare sul Campione del Mondo.

Classifica piloti: Verstappen 208 punti, Leclerc 170, Pérez 151, Sainz 133, Russell 128, Hamilton 109, Norris 64, Ocon 52, Bottas 46, Alonso 29, Magnussen 22, Ricciardo 17, Gasly 16, Vettel 15, Mick Schumacher 12, Tsunoda 11, Zhou 5, Albon 3, Stroll 3, Latifi 0.

Classifica team: Red Bull 359 punti, Ferrari 303, Mercedes 237, McLaren e Alpine 81, Alfa Romeo 51, Haas 34, AlphaTauri 27, Aston Martin 18, Williams 3.

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