E’ mancato il 19 luglio un maestro, Ezio Gribaudo, una delle personalità di spicco a Torino e una delle figure più interessanti e complesse del panorama artistico italiano e non solo. Editore, pittore, grafico, animatore di grandi circuiti culturali internazionali, fu amico di De Chirico, Fontana, Chagall, Peggy Guggenheim, Miró, Moore. Gribaudo mise insieme il meglio degli artisti del suo tempo, portandoli nel suo doppio lavoro di editore – proseguito ancora oggi dalla figlia Paola, presidente dell’Accademia Albertina – alla conoscenza del grande pubblico italiano. Era uno spirito libero, non legato alle solite consorterie torinesi, anzi: la sua vena polemica, arguta, era da sempre e negli ultimi anni ancor più un motivo di grande fascinazione durante le presentazioni delle sue opere.

In qualche modo era un uomo contro: contro le lobby, i giochi di potere, della perbenista e autoreferenziale società torinese che adesso lo piange e doveva dargli di più. L’ultima volta che lo vidi fu quando regalò alla biblioteca di Moncalieri, comune a lui molto caro, uno dei suoi iconici dinosauri. Intrattenne tutto l’uditorio con aneddoti divertenti e irriverenti sui suoi celebri amici, star a livello internazionale e su politici locali, nonostante la presenza in sala di assessori, sindaci e di molti esponenti di partiti e istituzioni. L’attività di Gribaudo si era ultimamente e unicamente concentrata sulla sua produzione artistica, creando un suo stile personalissimo, come i celebri “Bianchi”, la serie dei Dinosauri, di cui l’ultimo installato due mesi fa nel giardino di Palazzo Reale, i Cieli ed i Teatri della Memoria.

Fu vincitore per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia e fu insignito da Ciampi della medaglia di Benemerito della Cultura. Con il suo lavoro artistico, fu un grande innovatore e sperimentatore, utilizzando tecniche miste, nonché i tradizionali strumenti pittorici, passando dalla grafica alla scultura e alla pittura, con gli utensili della moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali. Proprio in questi giorni stava terminando la sua autobiografia, ricca di aneddoti su personaggi celebri suoi amici. La leggeremo postuma, con grande amore e interesse, quello stesso amore per la cultura e bellezza che ha saputo trasmetterci in questi lunghi anni.

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