Come riporta il sito specializzato Autonews.com, il gruppo Volkswagen ha deciso di chiudere la fabbrica di Nizhny Novgorod. Si tratta, insieme a quello di Kaluga, di uno dei due siti industriali del colosso tedesco in Russia, dove vengono assemblati modelli Vw (Taos) e Skoda (Kodiaq, Karoq e Octavia), in base a un contratto con il gruppo russo GAZ.

La notizia è stata data alla Reuters dal presidente del sindacato “Interregional Trade Union Workers Association” (ITUWA) Dmitry Trudovoy, il quale ha spiegato che la chiusura è dovuta alla “mancanza di parti prodotte nell’UE, di componenti di importanza critica provenienti dall’Ucraina e alla mancanza di equivalenti di produzione nazionale, nonché all’interruzione delle catene logistiche e dell’impossibilità di prevedere i termini e le condizioni di ripresa del lavoro”. Le attrezzature per l’assemblaggio e altri macchinari saranno trasferiti nello stabilimento di Kaluga, di cui Vw è proprietaria diretta e dove impiega quasi 4.200 lavoratori, ha fatto sapere Trudovoy.

Una prima avvisaglia era arrivata già a marzo, quando da Wolfsburg avevano annunciato che la produzione negli stabilimenti di Kaluga e Nizhny Novgorod sarebbe stata sospesa fino a nuovo ordine a causa delle sanzioni occidentali e che le esportazioni di veicoli in Russia sarebbero state interrotte con effetto immediato.

Ora Volkswagen, pur non commentando la decisione, ha fatto sapere che la sede di Nizhny Novgorod è chiusa dal 5 luglio, a causa dell’alto “livello di incertezza e l’impossibilità di prevedere la potenziale ripresa della produzione”. Dei 200 dipendenti, la maggior parte ha preso una busta paga e si è dimessa volontariamente, mentre 60 persone saranno colpite dalla chiusura dell’ufficio.

Tuttavia la GAZ, che è proprietaria dell’impianto, non ha intenzione di chiuderlo e sta cercando opzioni per riempirlo con altri ordini, dato che la produzione è stata temporaneamente sospesa.

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